(ASI) Don Luigi Ciotti e Don Aldo Patriciello, il primo fondatore del Gruppo “Abele” e dell’Associazione “Libera”, il secondo Parroco alla Chiesa di San Paolo Apostolo di Caivano. Li accomuna la lotta alla mafia, alla camorra, alla criminalità.
La loro azione Pastorale, sociale e culturale smuove le coscienze e indebolisce il male. Sono, insieme ad altri Sacerdoti, l’esempio autentico della vita data per gli altri e per il Vangelo, rappresentano l’icona di una Cristianità genuina e vera, senza ipocrisie o sepolcri imbiancati.
Don Luigi Ciotti il 14 Marzo è stato ospite del Nuovo Tempio di San Francesco di Paola retto da Don Peppino De Luca nell’ambito del Convegno “Giustizia sociale e Giustizia Ambientale per la conversione ecologica del bacino del fiume Sarno” promosso dall’ANPI, da LEGAMBIENTE e da LIBERA, con l’Associazione “Terra MIA” di Napoli nella circostanza della XXVII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle Vittime innocenti delle Mafie, moderato dall’Avv. Alfonso Annunziata.
Non abituiamoci all’inquinamento, ha gridato Don Ciotti, parlando del fiume più inquinato d’Europa e alla “puzza di morte” che si respira, alle malattie da essa procurata come quelle respiratorie e i tumori, tuteliamo la sacralità della vita impegnandoci a tutelare l’Ambiente, la Salute, il Lavoro, la Legalità.
Ha anche definito Putin un assassino che ha aperto una guerra ignobile, spietata, “Dobbiamo essere Coscienze inquiete, ha dichiarato, con un conflitto perenne fra il bene e il male, sono 150 anni che si parla di mafia, ma l’Italia resta all’ultimo posto per la “Povertà Educativa”, agli ultimi posti per la dispersione scolastica e per il lavoro ai giovani del Mezzogiorno”.
Ha citato Paolo VI° (… Non si puo’ dare per carità cio’ che bisogna dare per giustizia sociale), ha citato Carlo Maria Martini (Dio non è Cattolico, abbraccia tutti), ha invitato a seguire Papa Francesco e la sua “Conversione Ecologica” e non il paradigma tecnocrate della transizione ecologica.
Ha poi dato la solidarietà (e l’applauso degli astanti) a Don Maurizio Patriciello (Che io ho avuto il privilegio di insignire alla XIII Edizione del Premio “Giovanni Paolo II°” il 15/10/2017 insieme al Generale Lupo, al Cav. Gianni Bordin, al Luogotenente Massimo Nuzzo a Salerno nella sede di “Soccorso Amico”) per la minaccia subita la notte del 11 Marzo scorso, quando davanti al cancello della Chiesa di San Paolo Apostolo a Caivano (Na) dove lui è Parroco è stato fatto esplodere un ordigno.
Dice una meravigliosa Canzone di Eduardo De Crescenzo “Sulla terra non ci sono Santi, gli uomini semplici sono tanti, …” in questi due casi sulla Terra vivono anche i Santi e Noi gliene siamo grati.
Espedito De Marino per “Agenzia Stampa Italia”