(ASI) Nonostante le forti perplessità dell’opinione pubblica Bruxelles ha deciso di inserire quella nucleare tra le energie “green” della nuova Europa, anche se a determinate condizioni “chiare e rigorose”. In base alla “Taxonomy Regulation” una centrale nucleare è riconosciuta fonte di energia pulita se ha un piano di sviluppo, fondi sufficienti e un luogo dove depositare i rifiuti radioattivi.
Le nuove centrali nucleari saranno green solo se avranno ricevuto i permessi di costruzione prima del 2045. Inoltre gli impianti già esistenti dovranno rispettare la soglia massima di emissione di 100 gCO2e/kWh.
Lo scorso luglio la Commissione europea ha adottato il programma di lavoro Euratom 2021-2022, che attua il programma Euratom di ricerca e formazione 2021-2025. Il programma di lavoro delinea gli obiettivi e i settori tematici specifici, che riceveranno un finanziamento di 300 milioni di euro, anche se tali investimenti non sono finalizzati solo alla ricerca sulla fusione e nel miglioramento della sicurezza degli impianti ma anche per l’utilizzo sicuro della tecnologia nucleare per scopi diversi dalla produzione di energia, in primis in ambito medico.
Se Bruxelles punta rilanciare la produzione dell’energia nucleare ancora una volta l’Europa non riesce a parlare con una sola voce divisa tra i paesi che continuano ad investire e quelli che invece stanno dismettendo quelle esistenti; a guidare i due gruppi rispettivamente la Francia e la Germania.
In Italia il centrodestra favorevole
Per quanto riguarda il nostro paese le posizioni in merito al nucleare, mentre ancora si cerca di risolvere la questione legata allo smaltimento delle scorie di quelle dismesse, sono note da tempo con il centrodestra che sostiene questa energia mentre la sinistra ed i 5 Stelle si oppongono.
Oggi a destra è soprattutto la Lega a puntare sul nucleare green tanto che la Saltamartini ha definito la decisione della Commissione “importante soprattutto durante una crisi energetica come quella che stiamo vivendo e che ha prodotto l’aumento dei costi in bolletta per famiglie e imprese. In questo modo viene data la possibilità di investire nel nucleare pulito e sicuro di nuova generazione, azioni necessarie per arrivare anche ad una maggiore indipendenza energetica. Ora mi auguro che il Governo italiano si muova in questa direzione archiviando definitivamente i no ideologici della sinistra”.
Il governo invece tramite il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani ha ricordato: “abbiamo una legge, dopo due referendum, che stabilisce che non possiamo fare nuove installazioni nucleari. Questo è fuori discussione. Onestamente, come ministro tecnico, io non sosterrei oggi nel 2022 la costruzione di nuove centrali nucleari di seconda o terza generazione” pur chiosando “sono sicuro che in futuro sarà una valida soluzione lo sviluppo di piccoli reattori modulari di quarta generazione”.
A Berlino svolta green e chiusura degli impianti
Recentemente il ministro dell’Ambiente francese Berangere Abba ha ribadito che l’Eliseo prevede che i progetti per le sue nuove centrali nucleari saranno presentati intorno al 2023, con l’obiettivo di far entrare in funzione i reattori di nuova generazione nel 2035-37.
Da un punto di vista tecnico nuovi impianti dovrebbero essere dotati di reattori di tecnologia EPR2, cioè versioni migliorate dell’EPR dell’utility EDF, che ha registrato anni di ritardi e miliardi di euro di costi in eccesso presso le centrali appena completate o ancora in costruzione in Francia e Finlandia. EDF ha già inviato una proposta al governo per costruire sei reattori EPR2 per un costo totale di circa 50 miliardi di euro, riferisce Le Figaro.
Di parere diametralmente opposto le autorità tedesche che puntano forte sulle rinnovabili sacrificando per l’appunto quella prodotta dai reattori.
Proprio alla fine del 2021 la Germania ha spento definitivamente i reattori di tre delle sei centrali nucleari ancora attive nel paese nell’ambito del suo piano per il progressivo abbandono dell’energia nucleare mentre le restanti tre saranno spente entro la fine dell’anno rispettando l’impegno assunto dall’ex cancelliera tedesca Angela Merkel nel 2011, in seguito alle preoccupazioni emerse dopo il disastro di Fukushima, in Giappone quando si impegnò a ridurre progressivamente l’utilizzo dell’energia nucleare fin da subito e a spegnere tutte le proprie centrali nucleari entro il 2022.
Sempre in Germania, inoltre, sono già state raccolte oltre 300 mila firme contro la decisione della commissione europea di classificare l’energia nucleare come ecosostenibile. A prendere in consegna la lista, che vede unite organizzazioni ecologiste come Cimpact, Deutsche Umwelthilfe, e Greenpeace, la capogruppo dei verdi Ricarda Lang. Lo slogan dell’appello è: “No all'atomo e al gas” con il vicecancelliere Robert Habeck, ministro dell’economia e del Clima che ha ribadito che si tratta di un “grande errore” da parte di Bruxelles.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia
1* Articolo: L'eterno ritorno del Nucleare che per la Ue diventa green https://agenziastampaitalia.it/speciali-asi/speciale/60079-l-eterno-ritorno-del-nucleare-che-per-la-ue-diventa-green