(ASI) Roma – “L’applicazione del Deflusso Ecologico a partire dal 1 gennaio 2022, previsto dalla Direttiva Europea Acque 2000/60/CE, peggiorerebbe la qualità delle acque interne, creando difficoltà all’equilibrio ambientale del nostro Paese.
Le sperimentazioni condotte in ambiti geografici strategici, per simulare gli effetti dell’applicazione del deflusso ecologico, mostrano risultati devastanti per l’agricoltura, la produzione di energia idroelettrica e la fruibilità turistica dei territori, a dimostrazione che la realtà italiana è caratterizzata da regimi fluviali non compatibili con dei fantomatici algoritmi utilizzati per determinare i deflussi minimi (calibrati sulle condizioni idrologiche dei paesi dell’Europa centro-settentrionale).
Così i senatori Paolo Arrigoni, responsabile Energia della Lega, e Gianpaolo Vallardi, presidente della Commissione Agricoltura a Palazzo Madama.che con altri colleghi, firmatari della mozione indirizzata al Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani.
“Solo nella provincia di Treviso, le sperimentazioni effettuate stimano in 530 milioni di euro i danni dovuti alla riduzione di prelievi dal fiume Piave, con un calo del 70% nella presenza d’acqua all’interno del reticolo idraulico, conseguenti riduzioni nell’irrigazione. La Lega chiede al Ministro Cingolani che venga data ai distretti idrografici la possibilità di definire il deflusso ecologico in relazione al proprio specifico contesto, che vengano accelerate la realizzazione e l’ammodernamento delle infrastrutture idriche, anche grazie ai fondi previsti dal PNRR, che si proceda ad adeguare la condizione idrica dei territori ai parametri indicati dalla Direttiva Quadro Acque e che si programmino nuovi investimenti per la salvaguardia idrogeologica del territorio, considerando l’implementazione di un Piano Nazionale Invasi”, concludono Arrigoni e Vallardi.