(ASI) Pochi giorni fa la Corte Costituzionale ha accolto il ricorso presentato da numerosi sindacati (con in testa quelli della Polizia e dell'Esercito) ed ha sospeso nei luoghi di lavoro l'obbligatorietà del Green Pass per i dipendenti pubblici.
In pratica, la Corte Costituzionale slovena ha bloccato l'obbligo del 'passaporto vaccinale' fino a quando sulla questione non ci sarà il giudizio di merito definitivo.
Inoltre, va anche messa in risalto la grande mobilitazione popolare che si è attivata contro il provvedimento governativo, giudicato da molti sloveni misura restrittiva delle libertà, ma anche un'arma psicologica' per obbligare alla vaccinazione. Visto la bassa percentuale raggiunta nel Paese di vaccinati. Quindi, il Green Pass una soluzione anche sanitaria inutile a prevenire realmente la diffusione e il contagio del Covid-19.
Come direbbe il poeta: "Quanto assomiglia il tuo costume al mio". Infatti, la situazione in Slovenia sembra per molti aspetti abbastanza simile a quella italiana. Salvo poi constatare che la condizioni nel Bel Paese sono peggiori rispetto allo Stato dei Balcani. Uno status di cose dovuto alla chiusura totale del governo Draghi sul Green Pass. Lasciapassare verde visto come un'inaccettabile Imposizione e percepita da moltissimi italiani come una sorta di discriminazione. Ciò, nonostante che lo strumento adottato dall'esecutivo sia valutato da più parti non solo contradditorio, ma in contrasto con le norme della UE in materia. Senza contare che la misura presenta elementi di incostituzionalità. Il tutto, come in Slovenia, finalizzato quale mezzo di persuasione di massa per una maggiore vaccinazione. Quando è noto a tutti che (e sta scritto nei relativi bugiardini) si tratta di farmaci sperimentali, quindi senza garanzie di totale efficacia.
Privo anche dell'automatico risarcimento per quelle persone colpite dagli effetti collaterali invalidanti a causa della sommistrazione del vaccino.
Per la cronaca, domani avrà luogo a Roma una ennesima manifestazione pubblica contro il Green Pass e l'obbligo vaccinale a cui, se non cambieranno le cose farà seguito l'annunciata astenzione dal lavoro dei Camalli di Trieste. Con conseguente blocco dell'attività portuali. A questa alzata di scudi si aggiunge la protesta dei camionisti. Sintomi evidenti della crescente avversità degli italiani contro la deriva autiritaria del governo che fa essere l'Italia il fanalino di coda della libertà in Europa. Un foglio verde che, prima o poi, giudicherà illegittimo 'un giudice ...a Berlino'. Alla fine, l'agiografia sta a rammentarci che c'è sempre un San Giorgio che abbatte il drago.
Ettore Bertolini - Agenzia Stampa Italia