(ASI) Passati ormai già 76 anni dal bombardamento atomico di Hiroshima e nel mezzo di una piena emergenza sanitaria, il Giappone commemora l’anniversario all’interno del Parco del Memoriale della Pace al centro della città in una forma più limitata e con qualche polemica.
Alle ore 8.15 il rintocco della campana ha scandito l’inizio del minuto di silenzio. Questo l’orario esatto di questo giorno nefasto per le pagine della storia mondiale in cui l’ordigno atomico venne sganciato dal bombardiere B29 statunitense “Enola Gay” era il 6 agosto del 1945.
La deflagrazione provocò immediatamente 140.000 morti. Una seconda bomba venne sganciata sulla città di Nagasaki sempre dagli Stati Uniti, per porre fine di fatto al Secondo e più devastante Conflitto Mondiale WW2.
Sei giorni dopo il Giappone si arrese incondizionatamente. Una lista con i nomi delle 328.928 vittime è stata esposta dentro il cenotafio, e vi sono comprese le persone decedute negli ultimi 12 mesi.
Per il secondo anno la pandemia legata al Coronavirus ha complicato di molto l’organizzazione dell’evento. La cerimonia lega il passato al presente, estendendo il monito affinché eventi di tale portata, morte e distruzione non si ripetano mai più.
Il Giappone piange ancora oggi le sue vittime. Importante e da tenere in considerazione, la presenza degli Hibakusha, ovvero i sopravvissuti al disastro. Queste persone testimoni del dramma vissuto sulla loro pelle hanno un’età media di circa 84 anni.
Il numero dei partecipanti è stato ridotto ad un decimo a circa 880 persone con rappresentanti di 86 diverse nazioni.
La cerimonia presidiata anche da un piccolo gruppo di manifestanti anti Governativi e contro il Nucleare, è stata attraversata dalla polemica generata dal rifiuto del Presidente Olimpico Internazionale di far osservare un minuti di silenzio durante i Giochi Olimpici per ricordare le vittime del bombardamento atomico.
Massimiliano Pezzella – Agenzia Stampa Italia
Foto: https:https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Atomic_cloud_over_Hiroshima.jpg