(ASI) Il Governo sta discutendo su come impiegare al meglio i fondi monetari per risollevare il Paese dalla crisi economica. I Comuni avranno 500 milioni da destinare ai buoni per la spesa, affitti e pagamenti delle utenze domestiche delle famiglie in difficoltà economica. Ulteriori 1,5 miliardi per le attività del commissario per l’emergenza, mentre per smaltire le liste di attesa nella sanità la dote è di 500 milioni.
Ci sarà una proroga per le monetarie sui prestiti e le garanzie sulla liquidità, un fermo ulteriore fino al 30 giugno per le cartelle esattoriali e rinvio alla tassa sulla plastica plastic tax al 1 gennaio 2022. È inoltre previsto un fondo con ristori aggiuntivi destinati alle attività rimaste chiuse nel mese di maggio (ad esempio i locali privi di tavoli all’aperto). Sempre i Comuni avranno 600 milioni per garantire gli sconti Tari alle attività rimaste chiuse, in arrivo altri 100 milioni per il Fondo per la montagna. In arrivo gli incentivi per i giovani che acquistano la prima casa, alle famiglie più in difficoltà sono garantiti altri 4 mesi di Reddito di emergenza.
L’obbiettivo di queste scelte da parte dell’Esecutivo è dare un aiuto alla ripartenza dell’economia. È anche presente la volontà di garantire l’occupazione. Sono destinati al settore lavoro oltre 5 miliardi di euro. Si tratta del cosiddetto contratto di rioccupazione, applicabile in tutti i settori produttivi. In dettaglio, si tratta di un contratto a tempo indeterminato che prevede un percorso di formazione e un periodo di prova per un massimo di sei mesi, questa tipologia di contratto garantisce alle aziende uno sgravio del 100% sui contributi relativi al semestre di formazione. L’esonero dal versamento dei contributi è, tra l’altro, cumulabile con altri aiuti, ad esempio l’incentivazione per le assunzioni di giovani e delle donne, ma non può superare il valore di seimila euro.
Va specificato che se al termine del periodo di prova il lavoratore non viene assunto l’impresa è tenuta a restituire l’agevolazione di cui ha beneficiato. Inoltre l’esonero contributivo vale solo se il datore di lavoro nei sei mesi precedenti l’assunzione non ha effettuato licenziamenti. È prevista inoltre una norma che assegna alle aziende la possibilità di stipulare un contratto di solidarietà che porta la retribuzione al 70%. A caratterizzare il nuovo Decreto sono soprattutto, i 18 miliardi di ristori destinati alle imprese colpite dalla pandemia.
Massimiliano Pezzella – Agenzia Stampa Italia