(ASI) Ajaccio - Il Trattato di Versailles del 1768 con cui la Corsica è stata affidata in amministrazione fiduciaria dalla Serenissima Repubblica di Genova al Re di Francia, è riconosciuto dalla Repubblica Francese, ma nel 1945 non è stato registrato all'ONU nei termini prescritti e pertanto non è riconosciuto dall'ONU.
Ci occuperemo del Trattato di Versailles del 1768, perché la Repubblica Francese giustifica la propria sovranità sull'isola proprio in forza di questo Trattato.
Il Trattato di Versailles del 1768 però non afferma che l'isola sia stata venduta o ceduta alla Francia. Come si evince degli articoli 3 e 4 del suddetto trattato, la sovranità francese sull'Isola sarebbe equivalente in diritto civile, non al concetto di "proprietà", ma a quello di "possesso".
Tra l'altro, con l'art. 4 del "Trattato di Versailles del 1768", la Serenissima Repubblica di Genova si sarebbe riservata il diritto di rientrare in possesso dell'isola non appena fosse stata in grado di pagare i debiti alla Francia.
In buona sostanza, l'art. 4 del Trattato del 1768, prevede di fatto il mantenimento della sovranità giuridica da parte della Serenissima Repubblica di Genova.
Ancora più interessanti le clausole segrete del Trattato di Versailles del 1768, di cui riportiamo la traduzione dal Francese in Italiano del Dott. Massimo Cogliandro, Coordinatore della Società Nazionale per la Confederazione Italiana (SNCI) e Amministratore dell'omonimo gruppo facebook:
“Articoli separati e segreti
Art. 1.
Oltre a ciò che è stipulato dall'articolo tre del Trattato firmato oggi, è inteso che nessuna delle Piazze di Corsica, che le truppe di Sua Maestà devono occupare, conformemente all'articolo primo del detto Trattato potrà mai in alcun tempo né in alcuna circostanza essere restituita o abbandonata ai Corsi né ad alcun Terzo.
Art. 2.
Il Re per risarcire la Repubblica per la perdita che ha fatto di alcuni adempimenti di sussidi che le erano dovuti in virtù delle convenzioni anteriori a quella del 1764 e per darle un segno della sua amicizia sincera, farà pagare alla detta Repubblica una somma di duecentomila lire tornesi per il corso di dieci anni salvo convenire dopo questo termine una continuazione dei sussidi se la Repubblica si trovi in circostanze che la mettano nel caso di chiedere un simile soccorso a Sua Maestà.
I presenti articoli separati e segreti avranno la stessa forza di quelli inseriti nel Trattato firmato oggi. In fede di che Noi Ministri Plenipotenziari abbiamo firmato i presenti articoli separati e vi abbiamo fatto apporre il sigillo delle Nostre Armi.
Fatto a Versailles il 15 maggio 1768.
Il Duca di Choiseuil
Agostino Paolo Domenico Sorba".
Di seguito l'interpretazione che ci fornisce lo stesso Cogliandro della SNCI:
"Queste clausole rimasero segrete perché l'art. 1 escludeva in ogni caso la consegna ai Corsi dell'isola in aperta violazione del Trattato di Pace del 1733 con cui l'Imperatore Carlo VI aveva legittimato il popolo corso come interlocutore obbligatorio in tutte le questioni riguardanti l'isola.
L'art. 2 è quello più interessante perché prescrive l'obbligo per il Re di Francia di corrispondere 200.000 lire tornesi l'anno per l'affitto del Regno di Corsica. Alla scadenza del termine di dieci anni la Serenissima Repubblica di Genova aveva la possibilità (non l'obbligo) di rinegoziare il canone di affitto dell'isola. A questa clausola si è richiamato il Duca di Choiseul il 30 novembre 1789 all'Assemblea Nazionale, quando sostenne la legittimità delle pretese della Serenissima Repubblica di Genova sull'isola e propose di rinegoziare con Genova il canone di affitto dell'isola. Mirabeau propose invece di non pagare nulla perché Genova e i suoi alleati nulla potevano contro la Francia".
Sulla base di questa interpretazione data al Trattato, oggi la Società Nazionale Confederazione Italiana sostiene tramite le sue pagine e gruppi social il diritto della Corsica all'indipendenza e ad un plebiscito come quello in Nuova Caledonia.
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia
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