(ASI) Maiella Centrale - In Italia, ci sono a livello antropologico, culturale e religioso, una serie di tradizioni e di riti che si sono tramandati nel corso dei millenni dall'Eta del Ferro, fino ai giorni nostri.
Tracce di questi riti sono ancora presenti nell'Appennino Centrale, un'area del centro Italia rurale e isolata dalle grandi vie di comunicazione che solo negli ultimi decenni con le autostrade e, ancora di più negli ultimi anni con la rivoluzione digitale, è entrata a contatto con la comunicazione globale, riuscendo a conservare queste tradizioni ancestrali.
A tal proposito, sto portando avanti in Abruzzo un percorso esperenziale di viaggi, studi e ricerche sui luoghi dove vengono praticati o ci sono ancora tracce degli antichi culti dell'Incubatio e dell'Ablutio, in particolare nell'area intorno al massiccio montuoso della Maiella, montagna madre, sacra per i popoli italici che abitavano alle sue pendici (Marrucini, Frentani e Peligni).
Si ricorda brevemente che l'Incubatio è un rito ctoneo che consiste nel dormire una notte o nel passare delle ore in meditazione e preghiera in una grotta sacra o locale sotterraneo di un tempio dedicato a una divinità, per avere un sogno ispiratore o un segnale, un messaggio divino; mentre l'Ablutio consiste nel rigenerare il proprio corpo e/o lo spirito bagnandosi in una sorgente o fonte sacra.
Queste pratiche magico - religiose dalla Preistoria sono state riprese prima dalla religione tradizionale romana e successivamente dal Cattolicesimo e in molti casi sono arrivate fino ai giorni nostri, o per lo meno è arrivata di essa la memoria.
In questa fase sincretica di trasmissione dei riti nei secoli, due fasi sono state molto importanti:
FASE ITALICO - ROMANA
1) L'epoca romana e più esattamente gli anni compresi fra la Guerra Sociale fra Italici e Romani, in cui le popolazioni osco - sabelle che abitavano l'Appennino Centrale hanno ottenuto la cittadinanza romana, e il "Giuramento d'Italia" "Coniuratio Italiae", in cui i popoli italici hanno giurato fedeltà a Ottaviano Augusto, fondatore dell'Impero Romano che, dopo Numa Pompilio, ha riordinato la confusione esistente nella religione romana, assimilando sincretisticamente divinità italiche con divinità etrusche e divinità greche e via discorrendo, perché se Roma ha potuto dare al Mediterraneo circa duecento anni di pace, questo è dovuto non solo alla forza dei suoi eserciti, alla certezza del suo diritto, ma anche alla cosiddetta Pax Deorum (Sulle riforme di Ottaviano Augusto vedi opere concernenti le Res Gestae Divi Augusti).
Ad esempio, nelle culture agro - pastorali dell'Appennino Abruzzese, il culto delle Gran Madri Italiche come Pelina, Maruca, Feronia, Opi, Sicinna, Bona Dea, Angizia e Libera è stato sincretisticamente unito nel culto di Cerere.
Cerere era la dea della fertilità e ad essa era consacrata la fertilità dei campi e la fecondità delle donne, dunque anche dei raccolti che all'epoca erano principalmente composti di cereali, il cui nome deriva proprio da quello della Dėa.
Strettamente connessa all'agricoltura, i popoli stanziatisi nel Neolitico sull'Appennino, praticavano la pastorizia, cioè la Transumanza che si è svolta per millenni pressoché sulle stesse vie di comunicazione montagna - mare, pertanto culto connesso a quello di Cerere, era quello di Ercole, protettore delle greggi, delle sorgenti e delle fonti sacre che non a caso viene anche definito "Cerio".
FASE CRISTIANA - ROMANA
2) La Cristianizzazione dell'Impero Romano, ha portato a una rivoluzione culturale, ma non alla scomparsa degli antichi culti ancetrali locali. Anzi, questi culti, con lo sfaldamento delle istituzioni romane nella Tarda Antichità, sono riemersi prepotentemente e solo il monachesimo ha permesso nell'Alto Medioevo, e precisamente fra il VI e il IX secolo, alle popolazioni delle campagne di cristianizzarsi a pieno, facendo propri sincretisticamente antichi riti e divinità che hanno preso nomi della Madonna e dei Santi.
Se per esempio, la Dea Libera diventa a Filetto (Ch) la Madonna della Libera e la Dea Bona di Manoppello diventa Santa Maria Arabona, San Michele Arcangelo prende il posto di Ercole come protettore delle greggi o come divinità della fertilità come alla Grotta Sant'Angelo di Lettomanoppello, ad Abbateggio, invece, Sant'Agata sostituisce Cerere.
RUDERI DELLA CHIESA SANT'AGATA AD ABBATEGGIO
Sono stato a visitare in contrada Sant'Agata di Abbateggio, sulla Maiella pescarese, ciò che rimane, coperto dalla vegetazione, della Chiesa di Sant'Agata, sorta circa intorno al X secolo sulla preesistente struttura di un tempio dedicato a Cerere sita in mezzo a un boschetto sacro "luco", dove fino all'Ottocento, benché la chiesetta era già in rovina almeno da duecento anni, si veniva in processione sia per propiziare la fertilità dei campi, sia per la protezione delle greggi transumanti, sia per la fertilità delle donne che si bagnavano i seni nelle acque sacre con le abluzioni.
Della chiesetta di Sant'Agata ci resta l'altare votivo sul quale le donne si recavano per propiziarsi la fertilità, bagnandosi i seni con l'acqua attinta dalla sua fonte.
Il sito archeologico - naturalistico di Sant'Agata, è uno dei capisaldi storici - topografici della presenza umana in questo territorio. Sempre nella zona in località Colle di Gotte di Abbateggio ci sono i resti di un tempio dedicato a Ercole, su cui parleremo in un altro speciale.
Per maggiori informazioni sui riti dell'Ablutio e dell'Incubatio, vedi:
C.Vignali, "Gli antichi riti magico - religiosi dell'Incubatio e dell'Ablutio", 5 aprile 2021, Agenzia Stampa Italia: https://agenziastampaitalia.it/speciali-asi/speciale/56548-gli-antichi-riti-magico-religiosi-dell-incubatio-e-dell-ablutio
Per maggiori informazioni sul culto delle Gran Madri Italiche vedi:
C.Vignali, "La Sacralità della Terra: le Grandi Madri Italiche dell'Appennino Centrale", 13 gennaio 2020, Saturnia Tellus: https://www.saturniatellus.com/2020/01/la-sacralita-della-terra-le-grandi-madri-italiche-dellappennino-centrale/
Per maggiore informazioni sulle fonti di acque sacre in Abruzzo vedi:
C. Falcone, "Culte delle acque nella Maiella Marrucina", 12 aprile 2021, Discovery Abruzzo Magazine: http://discoveryabruzzomagazine.altervista.org/culto-delle-acque-nella-majella-marrucina/
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia