Caro Silvio Berlusconi,
è proprio vero che la gratitudine è una virtù molto rara. Lo attestano, seppur in modo grottesco, tutte quelle persone a cui hai dato tanto, sia in termini di potere, sia in termini di affermazione sociale, le quali hanno lasciato “Forza Italia”, addirittura palesando un ridicolo risentimento.
E pensare che tu le hai rese celebri e ricche. Che strana la vita! Mi chiedo quali capacità in esse riscontravi, così preziose, da regalare loro così tanto.
Sei stato, infatti, per loro e per le loro famiglie e, perché no, le loro amanti e i loro amanti, una rigogliosa fonte di benefici economici e di ruoli di prestigio . E poi dicono che non sei generoso!
Ora vanno via dal partito che hai fondato sbattendo la porta, alla ricerca forsennata di qualche posto al sole che garantisca loro di godere gli stessi privilegi che tu hai fatto loro vivere.
Occorre riconoscere che la responsabilità è anche tua perché avresti dovuto scegliere, con maggior avvedutezza, i tuoi collaboratori ed offrire qualche spazio espressivo in più a persone, magari meno “avvenenti” o “pseudoavvenenti”, tuttavia fedeli ed alleate nelle difficoltà, nonché capaci di risolvere realmente le problematiche nelle quali si imbatte necessariamente un partito politico. Bisogna constatare, d’altra parte, che con te sono rimasti i migliori, ai quali spetta il compito di dare impulso alla ricrescita del partito. Sarebbe vantaggioso per te arruolare nelle tue fila anche persone provenienti da classi sociali non agiate, che indossano l'abito dell'umiltà e della dignità , le quali siano guidate precipuamente dall'intento di impegnarsi con dedizione e con competenza. Sono in tanti ad avere tali prerogative.
Non assomigliano certo a coloro i quali partecipavano ai grandi convegni, indetti dal partito “Forza Italia”, sfoggiando abbronzature “non da Lidi Estensi”, e vestiti eleganti, creati appositamente per essi dai grandi nomi della moda. Essi sedevano solo e sempre in prima fila e si defilavano come volpi di “fronte al cacciatore”, se posti di fronte agli umili elettori. Erano sicuri del progetto politico, fieri di farne parte, si ritenevano fedeli e pronti a morire per la causa. Certo conveniva loro ostentare tali propositi. Ed ora? Fuggono, affermano di non credere più nel progetto e fingono di non averti neanche conosciuto!
Come ha fatto Giuda con il Salvatore (perché tale sei stato per loro) ti hanno tradito.
Ti hanno fatto vivere “la via crucis politica” rinnegandoti e , perché no, anche insultandoti! Ma rifletti sul fatto, sicuramente di sollievo morale per te, che la gente comune li considera come misera plebe in fuga.
Se vuoi, caro Berlusconi, puoi, senz’altro, risorgere. Solo tu puoi deciderlo, ma non affidarti più a persone senza qualità!
Biagio Maimone
* Nota 1, ASI precisa: la pubblicazione di un articolo in tutte le sezioni del giornale non ne significa necessariamente la condivisione dei contenuti. Essi - è bene ribadirlo - rappresentano pareri, interprestazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, la responsabilità sono dell'autore delle dichiarazioni e/o di chi ci ha fornito il contenuto. Il nostro intento è di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, invitiamo i lettori ad approfondire sempre l'argomento trattato, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione.