(ASI) Perugia - Per poter meglio affrontare il recente dibattito politico relativo al sistema pensionistico e allo Stato sociale è opportuno dare uno sguardo ai fondamenti della previdenza e dell’assistenza sociale.
Partiamo dalle espressioni terminologiche. Con la legge 14.8.1945 negli Stati Uniti fa, per la prima volta, ingresso nel panorama mondiale il termine sicurezza sociale, con il cosiddetto Social security act.
Secondo alcuni esperti la legislazione sociale deve tendere a mettere in atto un sistema di protezione sociale, oggi chiamato welfare, che sia rivolto a tutti i cittadini, senza tenere conto della loro condizione di lavoratore o meno, con lo scopo di proteggere la salute e di mirare alla tutela del benessere individuale e collettivo.
Obiettivo primario di questa opera legislativa sarebbe l’attuazione di una libertà fondamentale, quella dallo stato di bisogno, unanimemente riconosciuta negli stati moderni a vocazione democratica, per la quale non basta che qualcuno si astenga dal comportamento negativo, ma necessita di un’attività positiva volta a rimuovere gli ostacoli che si frappongono alla sua realizzazione.
Altri autori, invece, ritengono che solo la classe lavoratrice sia meritevole di essere oggetto di tutela attraverso la legislazione sociale, data la sua posizione di svantaggio di fronte al datore di lavoro che si manifesta in una debolezza contrattuale, economica e sociale.
Da questa impostazione deriverebbe la natura esclusivamente pubblicistica dell’attività normativa con esclusione dell’ingerenza dei privati. C’è subito da sottolineare come questa impostazione cozzi palesemente con la previsione dell’art. 38 della Carta Costituzionale che prevede espressamente la libertà dell’assistenza sociale, da sempre rivolta anche all’assistenza dei lavoratori.
Secondo questa parte della dottrina si parla, infatti, di legislazione sociale del lavoro con riguardo a concetti quali la durata della prestazione lavorativa e i riposi, il collocamento della manodopera e dei lavoratori disabili, l’igiene del lavoro e della prevenzione degli infortuni, la tutela contro i licenziamenti illegittimi, l’igiene e la sicurezza del lavoro e la tutela contro i rischi connessi allo svolgimento dell’attività lavorativa mediante le cosiddette assicurazioni sociali o previdenza sociale.
Certamente il fenomeno della legislazione sociale nasce e si sviluppa a partire dalla rivoluzione industriale e rimane strettamente connessa allo sviluppo industriale, ma cionondimeno nel corso degli ultimi due secoli abbiamo assistito ad una sua evoluzione che le ha consentito di varcare i confini della sola tutela dei lavoratori per dedicarsi a tutti cittadini, avendo riguardo all’importanza che ognuno di loro riveste per l’ordinamento in quanto persone e per ciò stesso meritevoli delle tutele più ampie possibili, soprattutto di fronte ad eventi infausti della nostra esistenza.
Francesco Maiorca – Agenzia Stampa Italia