(ASI) Roma- Solo due giorni prima al Circo Massimo erano stati in 70mila. Domenica 12 agosto, per l’Angelus di Papa Francesco, Piazza San Pietro era piena di 90mila giovani fra i 16 e i 29 anni, tanto da far sconfinare la papamobile in via della Conciliazione, fuori dal territorio vaticano.
All’appello di Bergoglio hanno risposto 195 diocesi italiane, rappresentate in piazza anche da 120 vescovi che hanno accompagnato i ragazzi. Circa la metà dei giovani presenti sono arrivati a Roma dopo due giorni di cammino, pronti a ricevere la benedizione del Papa prima del Sinodo di ottobre e della 34esima Giornata Mondiale della Gioventù di gennaio a Panama.
Il messaggio del pontefice alle nuove generazioni è stato lineare e semplice, come Francesco è solito dire, senza tralasciare le circostanze del periodo storico che la Chiesa e i giovani cristiani stanno vivendo. «Rifiutate la dominante cultura della morte e pentitevi del bene che non avete fatto», ha detto Bergoglio e come in altre occasioni ha chiesto ai ragazzi di non avere paura e di perseguire i propri sogni, di provare a farsi sentire dal mondo degli adulti, di non rimanere emarginati dalla società che troppo spesso li dimentica.
Il monito di Francesco aveva più volte bersagliato i cristiani, che secondo il Papa troppo spesso si comportano come degli ipocriti, sacrificando la coerenza, mentre si cerca una verità temporanea e falsa, non quella definitiva e reale. «Senza la testimonianza dei giovani la Chiesa sarebbe fumo», ha ribadito.
In vista dei prossimi appuntamenti internazionali Bergoglio ha chiesto ai giovani di rilanciare il messaggio della Chiesa, come testimoni autentici e veri. Tema del prossimo sinodo dei vescovi sarà il rapporto fra i ragazzi e la fede per il discernimento vocazionale, aspetto che negli ultimi anni ha subito un forte rallentamento in tutto il mondo.
Secondo l’Annuarium Statisticum, il libro delle statistiche ufficiali della Chiesa cattolica, i candidati al sacerdozio dal 2011 sono iniziati a diminuire, non solo in Europa, ma anche in Africa e Asia. In Sudamerica il calo è stato ancora più forte, se si guarda agli ultimi 5 anni, con un trend negativo superato solo in Medio Oriente. Nonostante il numero dei cattolici sia cresciuto (+14,1% negli ultimi 10 anni), ora i seminaristi si attestano sui 28 ogni 100 sacerdoti, dando rilevanza all’emergenza vocazioni.
Per questo il sinodo riserverà ampio spazio al problema, con il Papa che nel corso degli ultimi incontri con i giovani ha pregato loro di rinnovare una Chiesa vecchia e spesso protagonista di cronache spiacevoli. Dal 3 al 28 ottobre nella Città del Vaticano i vescovi rifletteranno sulla realtà giovanile all’interno del mondo cattolico. Particolare attenzione sarà data alla globalizzazione e al contesto contemporaneo che coinvolge, a volte travolge, le famiglie di oggi. Una realtà che la Santa Sede, sotto un pontefice riformista come Francesco, non può più permettersi di ignorare.
Lorenzo Nicolao – Agenzia Stampa Italia