(ASI) La domanda è semplice: sportivamente parlando, avete vissuto una infanzia felice?
Dipende, risponderanno in tanti, ma è opportuno aggiungere che non basta conoscere la risposta, ma anche chi la fornisce.
Le nuove generazioni, in caso di risposte negative, saranno giustificate, avendo vissuto la delusione della mancata partecipazione della Nazionale ai recenti mondiali di Russia.
Per chi ha avuto la fortuna di vincerne due, da tifoso, s’intende, il rammarico è gestibile.
In linea di massima, potremmo azzardare che chi ha visto giocare Platini e Del Piero, passando per Maradona, Roby Baggio e Totti, ha sicuramente vissuto una infanzia sportivamente memorabile.
Non è facile entusiasmarsi, o meglio, estasiarsi per l’arrivo in Italia di questo o di quell’altro campione. Dev’esserci il classico colpo ad effetto, e, ad onor del vero, tanti ce ne sono stati in questa ricca estate di calciomercato.
Chi si esalta di meno, non lo fa per via di una personalità glaciale, semplicemente perché determinate emozioni le ha vissute in un recente passato, e le custodisce tra i ricordi più cari.
Oggi si parla di Cristiano Ronaldo a Torino, grandissimo colpo di mercato, il più grande calciatore del mondo nella nostra serie A, che tanto bene farà al calcio nostrano.
Esattamente venti anni fa Luciano Gaucci trasformò Perugia nella capitale del mondo, grazie all’arrivo di Hidetoshi Nakata che, con le dovute proporzioni e i corretti termini di paragone, rappresentò un evento straordinario sportivamente e mediaticamente tanto quanto quello relativo all’arrivo di CR7. Gli occhi del mondo proiettati su Perugia, sulla dolce Umbria.
Da un ex madridista ad uno che madridista lo è ancora, Luka Modric.
Da tanti considerato il regista più forte degli ultimi anni, sta facendo sognare, per il suo arrivo, al momento estremamente improbabile, non solo il popolo nerazzurro ma anche tutto il calcio italiano.
“Calciatori come lui non ne abbiamo mai visti”, ha recentemente dichiarato qualcuno, forse con poca attenzione.
Corretto dunque rinfrescare la memoria attraverso la citazione di indiscussi campioni che hanno fatto la storia del nostro calcio, e che hanno fatto sognare intere platee di appassionati, da Giancarlo Antognoni a Demetrio Albertini, da Andrea Pirlo a Falcao, forti tanto quanto il talento croato.
L’ Europa l’abbiamo conquistata con il Milan di Sacchi, con il Napoli di Maradona e Careca, con la Samp di Mancini e Vialli, con la Juventus del Trap, con il Parma di Malesani, Thuram, Cannavaro e Crespo, con la Lazio di Eriksson, Nesta, Veron, Almeyda, con l’Inter di Mourinho.
La conquisteremo ancora, probabilmente con CR7, Strootman e Mertens, ma non possiamo e non dobbiamo dimenticare che certe emozioni, certe sensazioni, le abbiamo già assaporate.
Il calcio italiano ha sempre trionfato, i calciatori di talento ci sono sempre stati, non ultimo Lautaro Martinez, di cui si dice un gran bene. La perla di Madrid contro l’Atletico lascia ben sperare.
Per restare in ottica nerazzurra, un ritorno, molto probabile, potrebbe presto materializzarsi, e non dal Principato di Monaco.
Ma ricordate, cari lettori, come direbbe Sid Hudgens di L.A. Confidential, è una notizia di prima mano, molto ufficiosa. Resti tra noi e quindi: zitti, zitti…
Raffaele Garinella- Agenzia Stampa Italia