(ASI) Mimose e fiori per 1 donna su 2. E’ quanto emerge da una rilevazione on line della Coldiretti in occasione della festa dell’8 marzo sui regali più popolari per il tradizionale appuntamento che celebra la forza e il ruolo del mondo femminile nella società.
Se il 39% degli italiani ha scelto fra i 12 milioni di rami di mimose prodotte in Italia – sottolinea la Coldiretti - un altro 8% si è orientato su altri fiori mentre un 14% ha scelto dolci, cioccolatini e altri doni. C’è però anche una corposa minoranza di 4 italiani su 10 che ha deciso di non regalare nulla, nonostante la forza celebrativa di una giornata che risale al 1908 quando un gruppo di operaie decise di scioperare per vedere riconosciuti i loro diritti, mentre è dal 1946 – spiega la Coldiretti - che in Italia le mimose sono state scelte come il simbolo dell’8 marzo grazie anche alla loro capacità di fiorire in anticipo rispetto alla primavera astronomica.
Ma quest’anno – spiega Coldiretti - i cambiamenti climatici e l’ultima ondata di gelo siberiano hanno costretto i produttori ad anticipare la raccolta per salvare i fiori appena sbocciati. I ramoscelli che verranno regalati – sottolinea la Coldiretti – sono praticamente tutti di origine nazionale e soprattutto della provincia di Imperia in Liguria dove operano circa 1500 produttori e dove si realizza oltre il 90 per cento della produzione italiana. Oltre a essere il simbolo della presenza femminile nel mondo, dalla famiglia al lavoro, la mimosa esprime anche un importante valore ambientale perché – rileva la Coldiretti – è coltivata in Italia con tecniche eco-compatibili soprattutto nei tipici terrazzamenti che si affacciano sul mare e che senza le piante di mimosa sarebbero destinati al degrado e all’abbandono.
Dal punto di vista botanico la mimosa è un’acacia dealbata, arbusto sempreverde originario del sud est dell’Australia, che insieme al genere della mimosa appartiene all’unica famiglia delle Leguminose. La prima volta venne introdotta in Europa quasi 200 anni fa e da allora si è ben acclimatata anche in Italia. Le varietà più diffuse – precisa la Coldiretti – sono la Floribunda e la Gaulois che è più rigogliosa e le piante possono raggiungere anche i 20 metri di altezza. Una delle caratteristiche più curiose della mimosa è la capacità delle sue foglioline di chiudersi da sole su se stesse in caso di pericolo, per esempio se vengono sfiorate o se la temperatura supera i 20 gradi.
La mimosa – spiega la Coldiretti – è una pianta che rilascia molta acqua attraverso la traspirazione e bisogna evitare che la perdita di liquidi faccia seccare rapidamente il fiore, per questo è bene tagliare quanto prima gli steli che devono rimanere per due ore in acqua pulita e inacidita con due gocce di limone. Vanno quindi collocati al riparo dal sole diretto e mantenuti in ambiente fresco e umido.
Nel linguaggio dei fiori la mimosa simboleggia forza e femminilità, mentre secondo l’aromaterapia è utile contro gli stati d’ansia, stress e tensione nervosa, facilita l’apertura verso gli altri e una buona disposizione verso il mondo. Dalla corteccia della mimosa si può estrarre il tannino, sostanza antibatterica vegetale dalla quale è possibile ottenere oli essenziali. Infine in cucina – conclude la Coldiretti - esiste anche una torta mimosa che è un dolce creato negli anni Cinquanta del secolo scorso nel Lazio e il cui nome è dovuto ai pezzetti di pan di Spagna sparsi in superficie, che ricordano proprio i fiori della mimosa.