Primato Italiano: Gardone Valtrompia (Bs), capitale mondiale della produzione di armi sportive.

GardoneValTrompia copy(ASI) Gardone Valtrompia (BS) – L'Italia ha il primato mondiale della produzione delle armi sportive. Capitale italiana, europea e mondiale del settore è Gardone Valtrompia (332 slm con quasi 12 mila residenti), storico centro urbano e amministrativo, rinomato per la produzione di questa tipologia di armi, nella più piccola delle tre valli del territorio montuoso delle Prealpi lombarde nella Provincia di Brescia, la Valle del Fiume Mella, a quasi tre quarti d'ora da Brescia, la “Leonessa d'Italia”. Una terra dove ferro ed acqua di certo non mancano.
Il cuore del distretto delle armi italiano è qui, con una grande azienda del settore di carattere internazionale (la “Beretta”), un paio di aziende medie ben consolidate e con un certo prestigio (“Fabbri” e “Perazzi”) e moltissimi artigiani che costruiscono fucili leggeri, tramandandosi l'arte del mestiere, da generazione in generazione. Dunque, a Gardone Valtrompia, l'arte dell'arma è una vera e propria tradizione antichissima e i suoi abitanti sono sempre stati molto bellicosi e fieri della loro identità.

A testimonianza del rapporto fra la storia di Gardone Valtrompia e le armi, in città c'è anche un importante museo della armi (http://www.museodellearmi.net/).

Basti pensare che i Romani, ad esempio, riuscirono a sedare definitivamente la resistenza degli indigeni triumplini solo nel 15 d.C., durante il regno dell'Imperatore Tiberio, ben 103 anni dalla fine della “Guerra Sociale” (o “Guerra Italica” 91 – 88 a.C.) che si concluse con la concessione della cittadinanza ai Romani e, addirittura, un anno dopo la morte di Ottaviano Augusto, il fondatore dell'Impero.

Nel 1553, il podestà di Brescia scrisse che a Gardone tutti giravano armati sia uomini che donne.

Nel marzo 1849, i Gardonesi furono importanti, con il loro apporto di armi, alla resistenza di Brescia contro gli Austriaci, durante le “Dieci Giornate” (dal 23 marzo, data della sconfitta piemontese a Novara, al 1 aprile 1849). La restistenza valse alla città il titolo di “Leonessa d'Italia”.

Hanno sede a Gardone Valtrompia, fabbriche d'armi risalenti all'epoca romana, rinnovate fra il Trecento e il Cinquecento che, ancora oggi, producono circa il 90% delle armi italiane da fuoco leggere (tra cui in particolar modo i fucili da caccia), il 70% di quelle europee e il 50% di quelle mondiali.

Proprio al 1526, quando Gardone apparteneva al territorio della “Serenissima” Repubblica di Venezia, si hanno le prime tracce dell'attività armiera della famiglia Beretta, molto probabilmente la più antica delle dinastie industriali e imprenditoriali della terra, attualmente ancora in attività da cinquecento anni.

Durante il governo della “Serenissima”, vengono concesse esenzioni fiscali e privilegi agli armieri gardonesi, in particolar modo agli “archibusari”. Così, la loro attività produttiva ne ebbe forte giovamento; infatti, nella metà del XVI secolo, le armi gardonesi erano già richieste dagli eserciti delle potenze europee e dalle maggiori famiglie reali dell'epoca.

Tra i produttori, oltre ai Beretta, figurano gli Acquisti, i Belli, i Chinelli, i Cominazzi, i Daffii, i Franzini, i Garbelli, i Manenti, i Moretti, i Mutti, i Piccinardi, i Rampinelli, i Savoldi, i Timpini e i Zambonardi.

Con la fine del potere del Doge di Venezia nel 1797, la produzione di armi di Gardone ebbe un declino, per poi tornare nuovamente fortemente in auge durante il periodo francese (1805 - 1815), poiché funzionale alla politica di espansione militare napoleonica. Ad esempio, nel solo 1802, ci fu una commessa alle armerie di Gardone di circa 100 mila fucili, durante i preparativi per le guerre napoleoniche.

Oggi a Gardone Valtrompia, ci sono oltre cento artigiani medio – piccoli che danno lavoro direttamente o indirettamente a migliaia di persone, nonostante l'automazione, la concorrenza delle aziende globalizzate statunitensi, ma anche di quelle turche ed albanesi. Ma, la produzione gardonese è sempre di migliore qualità.

Negli ultimi anni, in Valtrompia, con la crisi della caccia in Italia, ci si è specializzati sia nella riproduzione di armi storiche per i collezionisti, sia di armi automatiche.

Ci si muove, portando avanti questa eccellenza e preservando questa tradizione e primato tutto italiano , nonostante la burocrazia, la concorrenza sempre più agguerrita, attrezzadosi per migliorare sia i collegamenti stradali, sia quelli internet che nella società globale sono fondamentali per delle aziende che esportano in tutto il mondo.

Cristiano Vignali – Agenzia Stampa Italia

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