(ASI) Abruzzo – A circa due mesi dalla tragedia dell'Hotel Rigopiano di Farindola (Pe), è stato scritto in Abruzzo il primo libro sulla sciagura. Nella foto, in anteprima la copertina dell'opera letteraria “Rigopiano La Terra e La Neve”, già stampato da “Tabula Fati” di Marco Solfanelli, realizzato con la partecipazione di 35 autori, abruzzesi e non che hanno messo a nudo le proprie emozioni a seguito dei tragici fatti del 18 gennaio 2017.
Ognuno ha adoperato il genere letterario più adatto alle proprie capacità ed ha “cantato”, secondo il proprio particolare sentire, il dolore, la rabbia o la speranza.
Franco Pasquale ha avuto l'idea, scritto l'introduzione e assemblato il volumetto, Marco Solfanelli ha messo a disposizione la sua casa editrice. La psicologa clinica della Università “G.D'Annunzio” di Chieti, Assunta Ferraro ha elaborato le conclusioni nella postfazione in cui sottolinea gli aspetti psicologici che un evento del genere determina in una collettività e come superarlo.
L'editore si è impegnato a devolvere il ricavato dalle vendite a scopo benefico.
L'Assessore alla cultura del Comune di Pescara, Giovanni Di Iacovo ha promesso il Patrocinio del Comune e l'uso gratuito di una sala dell'ex Aurum (o del Colonna) per presentare il volume.
Sul libro compaiono anche gli scritti di Antonio Fagnani e di Anna Maria Aulicino, zii di Roberto Del Rosso (titolare dell'hotel vittima della tragedia).
Gli scrittori che hanno aderito all'iniziativa sono: Anna Maria Aulicino, Al. G. (anonimo) , Giorgia Bellitti, Alessandra Bucci, Arcangelo Carbone, Carla Cerbaso Artista, William Emilio Cerritelli, Rosetta Clissa, Giada Cucci, Giovanni D'Alessandro, Maria D'Alessandro, Daniela D'Alimonte, Rolando D'Alonzo, Giovanni Di Guglielmo, Guglielmina Di Peppe, Edit Ergilia Di Teodoro, Antonio Fagnani, Nicoletta Fazio, Innocente Foglio, Daniela Frullini, Tiziana Giampaolo, Serena Giannico, Maristella Lippolis, Assunta Marinelli, Roberto Melchiorre, Sara Palladini, Lelia Ranalletta, Leo Strozzieri, Mara Seccia, Giulietta Straccia, Flora Amelia, Marco Tabellione, Patrizia Tocci, Gianni Totaro, Serena Eufonia.
In copertina La Pie (La gazza) di Monet.
A tal proposito, noi abbiamo intervistato Franco Pasquale che ha risposto alle nostre domande:
1) Come è nata l'idea del libro su Rigopiano? “L'impulso è stato immediato: dover dire qualcosa. Ma non in forma autoreferenziale, nè per fare una indagine o attribuire delle responsabilità. La riflessione è che l'intellettuale non può tacere di fronte agli eventi, deve uscire fuori dal proprio recinto e parlare del mondo e al mondo. Ci siamo riuniti insieme e abbiamo messo a nudo le nostre emozioni : chi il dolore, chi la rabbia, chi la speranza di una rinascita. Non abbiamo imposto un genere letterario: chi ha voluto ha scrittto in versi. Altri in prosa”.
2) Come avete fatto a ricostruire la vicenda in così poco tempo? “Non abbiamo parlato della vicenda in senso stretto. Non tocca a noi, non è il nosro compito”.
3) Che messaggio volete comunicare con l'opera? “Il messaggio è che di fronte ad una tragedia collettiva una comunità deve reagire compatta, e che ci sono oserei dire delle procedure per uscire dal trauma. così come spiega Assunta Ferraro, piscologa clinica, nella postfazione”.
4) Cosa resterà, secondo lei, della tragedia di Rigopiano nella storia d'Italia e dell'Abruzzo?
“La vicenda di Rogopiano resterà nella memoria storica degli abruzzesi, come il terremoto di Avezzano e de L'Aquila, come Marcinelle. Come la Linea Gustav nella Seconda Guerra Mondiale. Ma è necessario un lavoro sulle coscienze tale da far sì che la memoria sia riparatrice e il trauma non resti tale per sempre, anche per evitare gli stessi errori o cattivi comporatmenti in futuro”.
Cristiano Vignali – Agenzia Stampa Italia