(ASI) Come ben ricordate abbiamo parlato tempo fa dei legami stretti susssistenti tra la citta’ di Gubbio in provincia di Perugia e la citta’ di Recanati . In particolare abbiamo recensito un libro che trattava su una curiosita’ storica che legava in maniera indissolubile le due ridenti cittadine : vale a dire la figura di Giacomo Leopardi.
Per i motivi che avevo gia’ espresso in precedenza, sentivo in famiglia di un qualcosa di presente tra due grandi della letteratura italiana: Leopardi e Nievo.
Da un lato, rimembranze su cognomi e soggetti delle famiglie sia Nievo che Leopardi, che come si suoleva dire “ per li rami” c’erano legami parentali anche se diluiti nel tempo, con quella di mia nonna, non avrei immaginato che ne esistessero purtuttavia diretti tra i Nievo ed i Leopardi di Recanati.
Per essere precisi, infatti la mamma di Giacomo, la severa Adelaide Antici, era imparentata con i Colloredo Mels, di cui Ippolito era discendente in linea femminile.
Infatti la madre di Ippolito Nievo, Adelaide Marin(1809) era figlia di Maria ippolita di Colloredo (1773) famiglia imparentata con gli Antici in quanto un tale conte Fabio di Colloredo sposò nel 1728 Maria Teresa Flamini-Antici di Recanati
La porzione friulana nella famiglia Leopardi spunta fuori in alcune lettere che papà Monaldo spedì ai parenti di Udine e Colloredo per comunicare le nozze con Adelaide e poi, nel luglio 1798, la nascita del primogenito («Al sacro fonte s’impose al neonato il nome di Giacomo»).
“..Nido di antichi sparvieri. Vascello di sogno vagante nell’azzurrino delle vite ramate...”
Sul castello di Colloredo di Monte Albano la fantasia dei letterati non si è risparmiata, stimolata da un maniero vecchio di sette secoli e che, per storia, posizione, imponenza, non ha rivali in Friuli e dintorni.
Nulla da invidiare alla splendida, raccolta di Recanati, a due passi dal mare ma pregnate di storia e di leopardiana alma.
Un ulteriore conferma del legame è l’attuale Museo Civico Colloredo Mels a Recanati.
La villa, con originario impianto medievale, fu ristrutturata nel Cinquecento, fino a ottenere l'attuale aspetto neoclassico. Nel 1998 vi si sono trasferiti i Musei civici di Recanati, già nel palazzo Comunale, con raccolte che includono l'archeologia e l'arte contemporanea.
La sezione archeologica raccoglie i reperti dell'insediamento eneolitico di Fontenoce (VI millennio a.C.) e quelli dell'età del ferro, provenienti dagli insediamenti di Fonti San Lorenzo e Villa Teresa.
Notevole è la Pinacoteca, che raccoglie opere provenienti dal territorio. La sezione medievale documenta la vita della città nel periodo di massimo splendore e comprende opere di Ludovico da Siena (1395), Pietro di Domenico da Montepulciano (fine XIV, inizio XV secolo) e affreschi di Olivuccio di Ciccarello (fine XIV, inizio XV secolo). La sezione rinascimentale ospita opere di Vincenzo Pagani (1490-1568), Felice Damiani da Gubbio e le più significative opere di Lorenzo Lotto, tra cui la famosa Annunciazione, il Polittico di Recanati, formato da sei scomparti, la Trasfigurazione e il San Giacomo Maggiore.
Una sezione è dedicata al Seicento, con una Presentazione al tempio attribuita al Pomarancio e al Settecento, con opere del pittore Pier Simone Fanelli, che aveva una bottega di disegno e pittura a Recanati nella seconda metà del XVIII secolo.
L'ultima sezione della Pinacoteca è dedicata al ceramista recanatese Rodolfo Ceccaroni. Ospita una collezione di 177 ceramiche che mostrano il legame dell'artista con la città di Recanati e costituiscono una testimonianza delle tradizioni religiose, popolari ed artigianali del territorio.
Tutto questo ci fa capire un motivo in piu’ per visitare sia Recanati che Colloredo.
Francesco Rosati di Monteprandone - Agenzia Stampa Italia