(ASI) Il Santo padre ha voluto mettere in guardia, ricordando le parole di Gesù, che l'osservanza esteriore della legge non è sufficiente per essere buoni cristiani. L'osservanza dei precetti è qualcosa di sterile e questo non cambia il cuore dell'uomo.
"Tutti sappiamo quanto male fanno alla Chiesa e danno scandalo quelle persone che si dicono molto cattoliche e vanno spesso in chiesa ma dopo, nella loro vita quotidiana, trascurano la famiglia, parlano male degli altri e così via. Questo è quello che Gesù condanna, perché questa è una contro testimonianza cristiana".
Francesco ha sottolineato il primato dell'interiorità, il primato del cuore. Non sono le cose esteriori che ci fanno santi ma il cuore che esprime le intenzioni e il desiderio. "Gesù diceva dov'è il tuo tesoro la è il tuo cuore. Qual è dunque il mio tesoro?"
Dopo l'Angelus Papa Francesco ha ricordato che ieri, in Libano, è stato proclamato beato il vescovo siro cattolico Flaviano Michele Melki, martire. Fu un grande difensore dei diritti del suo popolo, esortando tutti a rimanere saldi nella fede.
Martirizzato durante le persecuzioni dell'impero ottomano a Djezireh nell'attuale Turchia.
Come vescovo di Gazarta nel 1913 viveva in estrema povertà e aveva venduto anche i suoi paramenti liturgici per soccorrere i poveri. Fu ucciso perché si rifiutò di abiurare la propria fede e di convertirsi all'Islam, fu così seviziato a morte e infine decapitato.
Il Papa, ricordando la presenza del cardinale Schönborn nella basilica, si unisce a tutta la Chiesa in Austria nella preghiera per le 71 vittime, tra cui quattro bambini, trovati cadavere in un camion sull'autostrada Budapest-Vienna.
Ilaria Delicati - Agenzia Stampa Italia