(ASI) Papa Francesco ha ricordato il 50° anniversario della Dichiarazione Conciliare “Nostra Aetate”, sulle relazioni della Chiesa Cattolica con le religioni non cristiane, promulgata da papa Paolo VI il 28 ottobre del 1965. In piazza San Pietro grande udienza generale con i fratelli delle diverse religioni del mondo.
Il beato papa Paolo VI aveva istituito il Segretariato per i non cristiani, oggi Istituto Pontificio per il dialogo interreligioso. Il Pontefice ha ricordato alcuni punti della “Nostra Aetate” molto attuali. La ricerca umana di un senso della vita, della sofferenza, della morte; la comune origine ed il comune destino dell’umanità; la crescente interdipendenza dei popoli; l’unicità della famiglia umana; le religioni come ricerca di Dio e dell’assoluto; lo sguardo benevolo della Chiesa sulle religioni, non rigettando niente di quanto in esse vi è di bello e di vero; la Chiesa guarda con stima i credenti di tutte le religioni; la Chiesa aperta al dialogo interreligioso che è, nello stesso tempo, fedele alle verità in cui crede, a cominciare da quella secondo cui la salvezza, offerta a tutti, ha la sua origine in Gesù, unico salvatore. Francesco ha voluto ricordare l’incontro di Assisi del 27 ottobre 1986, promosso da san Giovanni Paolo II, “fiamma di amicizia e di unione tra i popoli”. Questi anni hanno visto una grande trasformazione nel rapporto tra cristiani ed ebrei, riscoprendo le radici ebraiche del cristianesimo, condannando ogni forma di antisemitismo. Verso i musulmani, che come ricorda il Concilio, adorano il Dio unico, misericordioso ed onnipotente, il Santo Padre ricorda l’importanza comune della paternità di Abramo, l’adorazione del Dio unico e vero, l’attesa del Giudizio e la pratica della preghiera, dell’elemosina e del digiuno. Il rispetto di tutte le religioni è la finalità del dialogo interreligioso “il mondo guarda a noi credenti, ci esorta a collaborare e, con gli uomini e le donne di buona volontà, che non professano alcuna religione, ci chiede risposte effettive su numerosi temi: la pace, la fame, la miseria, la crisi ambientale, la violenza, la corruzione e la crisi familiare”. Grande risorsa che accomuna tutte le fedi è la preghiera. Papa Francesco ha affermato con forza il no ad ogni fondamentalismo, causa di violenza e di terrorismo. Ogni religione dovrebbe collaborare per custodire, come bene comune, il giardino del mondo, per assicurare ad ogni uomo, condizioni di vita dignitose.
Ilaria Delicati - Agenzia Stampa Italia