(ASI) "Il cielo è azzurro sopra Berlino, l'Italia è campione del mondo" diceva Marco Civoli nella telecronaca contro la Francia di Zidane. Dagli undici metri, nessuno tremò. A Fabio Grosso spetta l'ultimo tiro della serie per aggiudicarsi la coppa.
Il rigore che racchiudeva tutta la fatica e i sogni di una nazione che attendeva impaziente il risultato finale. Il terzino, l'uomo del destino sapeva che quel momento non lo può sprecare, prendeva la rincorsa, calciava senza esitare e spiazzava il portiere, l'Italia era campione del Mondo per la quarta volta.
Sono passati esattamente 9 anni dalla notte più bella e magica, calcisticamente parlando, degli ultimi 30 anni, per gli azzurri. L'11 luglio saranno passati 33 anni dalla vittoria azzurra a Madrid nel Mondiale 82, da lì in poi la gioia più grande è stata proprio nell'estate 2006. E pensare che la spedizione azzurra in Germania era partita sotto pessimi auspici, da poche settimane infatti era scoppiato lo scandalo di Calciopoli, dove vennero cacciati Moggi e Giraudo e che poi trascinerà dietro di sé molte polemiche e veleni per molti anni a seguire. I calciatori all'epoca sembravano spaesati e il Commissario Tecnico Marcello Lippi risultava molto nervoso.
Gigi Buffon era appena stato coinvolto in una vicenda di scommesse. C'erano dubbi anche su Fabio Cannavaro, che sarebbe diventato poi il miglior giocatore dei mondiali nonché Pallone d'Oro. Ma gli azzurri furono capaci di rispondere alle critiche con i fatti, anche risollevandosi da due delusioni: la sconfitta al Mondiale 2002 contro la Corea, con il celebre arbitraggio di Byron Moreno e l'eliminazione, due anni dopo agli Europei in Portogallo a causa del "biscotto" di Svezia e Danimarca. E' stato un Mondiale particolare, non eravamo di certo i favoriti, anzi, tutti credevano che avrebbe vinto il Brasile di Ronaldo, Ronaldinho e Roberto Carlo. Di certo la dea bendata ci ha sempre dato un aiutino, l'Italia non prendeva mai goal grazie anche ad una difesa impeccabile formata da Buffon, Zambrotta, Fabio Cannavaro, Materazzi e Grosso, non a caso quello di Zidane in finale fu il secondo goal subito. E pensare che Grosso e Materazzi non erano le prime scelte di Lippi, invece fu il mondiale delle cosiddette "riserve".
A centrocampo il comando era tutto di Andrea Pirlo, con Gattuso e Perrotta fondamentali, il primo nel recuperare palloni, il secondo negli inserimenti senza palla. In attacco c'erano i classici bomber d'area di rigore: Inzaghi, Totti, Toni, Giardino, altro che catenaccio. Gli avversari, bisogna ammetterlo, giocarono meglio di noi la finale, ma dopo la testata di Zidane a Materazzi, si è avuta l'impressione che tutto il mondo avrebbe voluto che a sollevare la Coppa fosse la Nazionale Italiana. E così è stato, finalmente battemmo la nostra "bestia nera" che ci eliminò nella finale di Euro 2000 e ai rigori di France 98. Quasi per giustizia divina, il calcio di rigore lo sbagliò
proprio David Trezeguet, colui che aveva infranto sei anni prima il sogno Europeo all'Italia di Zoff. Se Zidane non avesse dato la testata a Materazzi e Trezeguet non avesse sbagliato il calcio di rigore saremmo diventati campioni del mondo ? chi lo sa...(ASI)
Francesco Rosati - Agenzia Stampa Italia