Ayatollah Khamenei: L’unità dei musulmani per sciogliere i nodi che hanno creato distanze tra le varie parti dell’Ummah Islamica,  ll fronte dell’Arroganza e il sionismo i veri nemici dell'Islam
Messaggio della Guida Suprema, Ayatollah Khamenei per il Pellegrinaggio

Un saluto di pace, che sorge dall’entusiasmo e dal rispetto nutrito per voi, genti fortunate che avete risposto all’invito del Corano e siete accorse per diventare ospiti della Casa di Dio. Il primo consiglio è di conoscere il valore di questa grande benedizione e di cercare di raggiungere i suoi obiettivi riflettendo sulle dimensioni personali, sociali, spirituali e internazionali di questo dovere unico, e di chiedere al Misericordioso e Generoso che vi ospita di aiutarvi nel farlo.
Io, unendovi a voi con il mio cuore e la mia parola, chiedo a Dio Perdonatore e Misericordioso di completare le Sue benedizioni su di voi, e poiché Egli vi ha donato l’opportunità di prendere parte a questo Hajj (Pellegrinaggio), [prego] di aiutarvi nell’adempiere ai riti dell’Hajj nella loro interezza e poi, attraverso la Sua generosa accettazione, di farvitornare alle vostre destinazioni a mani piene e con salute completa.
Nella preziosa occasione che avete grazie a questo rito ricco e ineguagliabile, oltre alla purificazione e rinascita spirituale - che costituisce il più sublime e fondamentale obiettivo dell’Hajj -, prestare attenzione alle differenti questioni del mondo islamico, unitamente ad un approccio ampio e completo alle più importanti e prioritarie questioni attinenti l’Ummah Islamica, deve essere in cima alla lista dei doveri e riti dei pellegrini.
L’unità dei musulmani e lo sciogliere i nodi che hanno creato distanze tra le varie parti dell’Ummah Islamica rientrano tra queste importanti questioni che hanno oggi priorità.
L’Hajj è la manifestazione dell’unità e dell’integrità e il fulcro della fratellanza e della cooperazione. Nell’Hajj ognuno deve apprendere la lezione del concentrarsi sui punti comuni ed evitare le differenze. Seminare discordia onde raggiungere i loro obiettivi è da tempo una delle priorità dell’agenda delle empie mani delle politiche colonialiste, ma adesso che alla luce del Risveglio islamico le nazioni musulmane hanno correttamente identificato l’inimicizia del fronte dell’Arroganza e del sionismo e preso posizione contro di esso, la politica che mira a dividere i musulmani viene perseguita con maggior fervore.
Il nemico ingannatore è intenzionato a soffiare sul fuoco delle guerre civili tra i musulmani per poter deviare le motivazioni della Resistenza e del Jihad e mettere al sicuro il regime sionista e gli altri agenti dell’Arroganza, che sono i veri nemici. La creazione dei gruppi terroristi takfiri e simili nelle nazioni dell’Asia occidentale è una conseguenza di questa politica ingannevole.
Si tratta di un monito per tutti noi affinché la questione dell’unità dei musulmani venga posta in cima ai nostri doveri nazionali e internazionali.
Un’altra questione importante è quella della Palestina. Sono trascorsi sessantacinque anni dalla fondazione del regime usurpatore sionista; gli alti e bassi che hanno caratterizzato questa importante e sensibile questione, e specialmente quale risultato degli sviluppi sanguinosi degli anni recenti, due realtà sono state rivelate a tutte le persone. La prima è che il regime sionista e i suoi criminali sostenitori non conoscono alcun confine e limite nella crudeltà e brutalità e nel calpestare ogni norma umana ed etica.
Si ritengono autorizzati a commettere ogni crimine, genocidio, distruzione, massacro di bambini, donne e gente indifesa, e ogni altro atto di aggressione e oppressione che possono compiere, e ne vanno perfino fieri. Le scene dolorose della recente guerra di cinquanta giorni contro Gaza rappresentano l’ultimo esempio di simili crimini storici, che si sono ripetuti frequentemente durante la metà del secolo passato.
Il secondo fatto è che tutte queste brutalità e catastrofi non sono state in grado di aiutare i capi e sostenitori di questo regime sionista a raggiungere i loro obiettivi. Al contrario delle aspirazioni velleitarie di forza e potere, che i politici malvagi avevano in mente per il regime sionista, giorno dopo giorno questo regime si avvicina al collasso e alla distruzione.
I cinquanta giorni di resistenza dell’assediata e indifesa Gaza contro tutto la potenza che il regime sionista ha messo in campo, ed infine il fallimento ed il retrocedere di questo regime e la sua accettazione delle condizioni poste dalla Resistenza, sono chiare manifestazioni di questa debolezza, incapacità e impotenza.
Ciò significa che la nazione palestinese deve essere più speranzosa di sempre; i combattenti di Jihad [Islamico] e di Hamas devono fortificare il loro sforzo, determinazione e risoluzione; la Cisgiordania deve continuare il suo nobile sentiero con maggiore forza e vigore; le nazioni musulmane devono chiedere ai loro governi di sostenere seriamente e realmente la Palestina e i governanti musulmani devono intraprendere questa strada sinceramente.
La terza questione importante e prioritaria è quella dell’approccio intelligente che deve essere assunto dai militanti nel mondo islamico nei confronti dell’Islam puro di Muhammad e l’“Islam americano”, ed evitando di sbagliare e confondere questi due, raccomandando anche gli altri dal farlo. Il nostra grande Imam [Khomeyni] è stata la prima persona a cercare di differenziare queste due categorie ed introdurle nel lessico politico del mondo islamico. Il Puro Islam è l’Islam della serenità e della spiritualità, l’Islam della giustizia e del governo popolare, e l’Islam dei “duri con i miscredenti e compassionevoli tra loro” (Sacro Corano, 48:29).
L’“Islam americano” è quello che indossa gli abiti islamici per servire gli stranieri e i nemici dell’Ummah Islamica. Un “Islam” che alimenta il fuoco della divisione tra i musulmani; che invece di fare affidamento nella Promessa Divina, si affida ai nemici di Dio; che piuttosto di combattere il sionismo e l’Arroganza, combatte i fratelli musulmani; che si unisce all’Arrogante America contro le sue stesse nazioni o contro le altre nazioni, non è Islam. Si tratta piuttosto di una forma di ipocrisia pericolosa e nociva contro la quale ogni vero musulmano deve combattere.
Un approccio che unisce discernimento e saggezza rivelerà chiaramente questi importanti fatti e questioni nel mondo islamico ad ogni persona che cerca la verità e determinerà anche i doveri e obblighi del giorno senza alcuna ambiguità.
L’Hajj, i suoi riti e norme forniscono un’opportunità d’oro per acquisire tale discernimento, e spero che voi, fortunati pellegrini, possiate beneficiare appieno di questa benedizione divina.
Vi affido alla protezione d’Iddio Altissimo e chiedo all’Altissimo di accettare i vostri sforzi.

Assalamu alaykum wa rahmatullah
Seyyed Alì Khamenei

Fonte:http://www.islamshia.org/

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