(ASI) Chi è soddisfatto del mondo così come l’abbiamo? Chi non ha niente da dire su come migliorare il nostro pianeta? Ognuno ha le sue idee, ma nessuno è soddisfatto della società in cui vive. Ognuno di noi vive la frustrazione di voler cambiare le cose ma non poterlo fare.
La maggior parte ragiona sulla propria vita quotidiana. Ma a livello internazionale? Cosa ci sarebbe ancora da fare?
I temi ancora da affrontare sono innumerevoli. A lungo termine, sicuramente il problema ambientale potrebbe divenire irreversibile e condurre ad un vero e proprio disastro. L’instabilità climatica e l’aumento generale delle temperature potrebbe portare al concretizzarsi delle peggiori previsioni.
Un altro tema, rimandato per troppo tempo, è la riforma delle Nazioni Unite, che tenga conto della situazione internazionale. Sono cambiate le condizioni nel corso degli ultimi decenni. La fine del bipolarismo e l’entrata di nuove potenze nello scacchiere internazionale hanno portato ad un mondo nuovo. Tuttavia all’interno del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, ci sono interi continenti che non sono presenti tra i membri permanenti.
Inoltre, che dire della crisi economica? Un disastro di dimensioni planetarie che ha aumentato le disparità economiche sia fra Stati che fra cittadini.
Poi, cosa fare della NATO, ormai svuotata di ogni veste ideologica? C’è la possibilità che ritorni ad essere un baluardo occidentale in versione anti-russa? La nuova Russia, con le sue ambizioni e i suoi punti deboli, può essere considerata la nuova avversaria, anch’essa ormai libera dalle ideologie, della NATO?
Infine, come riformare il sistema economico internazionale? Negli ultimi decenni la triade composta da FMI, BM e BCE ha mostrato i suoi limiti, spesso incidendo profondamente sugli Stati nei quali ha operato attivamente.
Davanti a noi si stende una società da riformare, cambiare, migliorare. Tocca a noi fare in modo che ciò avvenga.
Guglielmo Cassiani Ingoni – Agenzia Stampa Italia