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Il vero volto dell'ultra-liberismo: la metà delle risorse globali in mano a soli 85 uomini

 

(ASI) E' possibile che l'economia, se considerata scienza e avvalorata come tale, possa aver dimenticato la sua reale funzione? E' mai pensabile che quel complesso di conoscenze, atte a facilitare la produzione e la distribuzione dei beni naturali, abbia fallito nel suo scopo ultimo?  A quanto pare sì: siamo di fronte ad un vicolo cieco, dove il mito di una scienza funzionale all'umanità sembra oramai svanito.

 

A testimoniare questa realtà sono gli allarmanti dati redatti nei rapporti dell'Oxfam (Oxforda Committe for Famine Relief) e dell'Ilo (Internetional Labour Organization) riguardo la povertà nel mondo.

Secondo le stime diffuse, nel 2013, 839 milioni di lavoratori ( il 26,7% degli occupati mondiali) hanno vissuto con meno di due dollari giornalieri, mentre 375 milioni (l'11% dell'occupazione totale) hanno guadagnato quotidianamente meno di 1,25 dollari.

Ancora più sconcertanti sono i numeri relativi alla concentrazione della ricchezza. L'Oxfam sottolinea, infatti, come solamente 85 persone si dividano le risorse di metà della popolazione mondiale e che solamente l'1% delle famiglie possieda il 46% delle ricchezze globali.

Dati che fanno riflettere, soprattutto nel momento in cui la crisi strangola con più veemenza tante famiglie nel globo. Viene ancora da chiedersi, chi sono queste 85 persone e come mai è stato permesso loro di godere di queste immense ricchezze? Come può una scienza (l'economia) al servizio dell'umanità permettere questa enorme disparità che vede così pochi speculare su così tanti? Come si possono accettare eticamente gli effetti, o meglio scorie,  di questo sistema perfetto nella sua corruzione chiamato ultra-liberismo? Come può la classe politica assecondare tale profonda ingiustizia sociale?

Di sicuro la risposta va cercata prima di tutto dentro di noi e, in particolar modo, dietro i nostri sprechi e falsi bisogni. In altre parole: usare il buon senso assumendosi le proprie responsabilità, perché cambiare si può e quindi si deve. Una lotta di civiltà che rappresenta un dovere per il resto del 99,9%. AVANTI!

Avonaco - Agenzia Stampa Italia

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