Poi il link ad un articolo comparso oggi sul suo blog. Anzi no, più che un articolo è la "lettera in redazione" di un cittadino romagnolo, Davide C. (articolo originale: http://www.beppegrillo.it/2013/08/comunione_e_dis.html)
Ve ne leggiamo alcuni stralci, tanto per farvi avere un'idea della cosa.
"[...]Comunione e Fatturazione è un'ingerenza ecclesiale nella politica. Chi la protegge fa carriera, diventa un intoccabile, e CL ricambia sempre con affetto peloso. Rimini è una città martire. Invasa ogni anno dalle truppe cammellate di democristiani vecchi e nuovi. I suoi abitanti ci lanciano un grido di dolore. Liberiamola e liberiamo l'Italia[...]" che si firma
Un'acredine per nulla nascosta quella verso un'organizzazione che, secondo Davide, renderebbe Rimini una città martire per il fatto che ogni anno ne ospita la kermesse. Vediamo ancora cosa scrive su Rimini, partendo dall'intervento di Letta:
Dopo aver parlato del martirio della "capitale" della Romagna, di nuovo un attacco all'evento:
"[...]Per favore.. non abbandonateci. Molti di Comunione e Liberazione ritengono una cosa contro natura l'amore tra persone dello stesso sesso, ma non si fanno scrupolo a favorire un nugolo di politici che si strusciano senza ritegno l'un con l'altro e il capo degli struscioni quello che promettevaamore in post-it a Monti, fa il tenutario del bordello. [...]"E' così che il cittadino riminese termina la sua missiva alla redazione del blog del comico genovese. Peccato però che abbia tralasciato alcuni punti, ad esempio l'impatto economico che una settimana di Meeting ha sull'economia romagnola nella penultima settimana di Agosto. Nelle migliaia di metri quadri di esposizione della Fiera trovano spazio stand di aziende, enti locali, istituzioni garantendo così lavoro a centinaia di persone assunte come promoter, hostess o per il semplice volantinaggio. E poi alberghi e ristoranti che ospitano volontari, fieristi e giornalisti.
In due parole Rimini non è affatto una città martire, visto il volume di denaro che circola attorno al Meeting.
E' lecito e leggittimo contestare il contenuto di una manifestazione culturale, altra cosa è descrivere come "vittima" una realtà locale che trae giovamento economico dalla manifestazione stessa.
Marco Petrelli - Agenzia Stampa Italia