(ASI) Città di Castello,– “Subito meccanismi di controllo stringenti”: Sassolini e Caselli si pronunciano così sull’arrivo dei profughi nella zona di Trestina. Seri dubbi sulla localizzazione e sulla possibilità di convivenza in un contesto come quello della zona sud tifernate. “Non è né razzismo né demagogia, ma solo necessità di evitare traumi a un contesto sociale che, in poche ore, dovrà convivere con le conseguenze innescate dai nemici degli interessi italiani nel Nord Africa”.
Così il candidato a Sindaco di Città di Castello
Cesare Sassolini e il candidato alla carica di Vice Sindaco Stefano Caselli, insieme ai consiglieri regionali alto tiberini del PdL e della Lega Nord, Andrea Lignani Marchesani e Gianluca Cirignoni riflettono sull’arrivo, nei prossimi giorni, dei profughi nordafricani nel Comune tifernate. I quattro esponenti politici tengono a sottolineare “sulla necessità dell’Umbria e dei territori a fare la propria parte: c’è volontà di dare solidarietà a chi si trova esule e fuori dai propri contesti sociali originari.” I quattro contestano la metodologia della Giunta regionale di “assegnare di fatto un profugo ogni mille abitanti nelle città maggiori, senza una logica e preventiva individuazione di spazi ad hoc.” “Diluire nel territorio potrebbe provocare, infatti, carenza di monitoraggio e nella fattispecie del Comune tifernate potrebbero sommarsi le negatività della concentrazione e dello scarso controllo” affermano i candidati a Sindaco e Vice Sindaco, Sassolini e Caselli e i consiglieri regionali Lignani Marchesani e Cirignoni. “Infatti – spiegano - a Città di Castello saranno assegnati 55 profughi contro i preventivati 40 e la maggior parte di essi saranno ospitati presso una struttura sotto il Santuario di Canoscio, mentre altri troveranno alloggio presso la limonaia di Villa Montesca e solo una minima parte in strutture Caritas del centro cittadino”.
Preoccupa ai quattro il futuro dell’Università e la stagione estiva del camping della Montesca, ma ciò che li angoscia di più è l’impatto di soggetti, praticamente sconosciuti, con le comunità che insistono intorno a Trestina. “La concentrazione in quella zona sarà ben superiore ai pattuiti uno ogni mille – spiegano - ma soprattutto non c’è alcuna garanzia di effettivo controllo del territorio visto gli attuali organici dei Carabinieri presenti e la distanza dal Commissariato di P.S”. “L’amministrazione Comunale – concludono Sassolini, Caselli, Lignani Marchesani e Cirignoni – deve subito rassicurare i cittadini della zona sud con assicurazioni riguardo l’incremento di organici e di orari di polizia nella zona e, se necessario, prevedere anche turni ad hoc della Polizia Municipale sulle cui dotazioni, mai come oggi, è purtroppo dimostrato la totale insufficienza ed inadeguatezza”. La solidarietà di PdL e Lega Nord alle Comunità di Trestina e della Zona Sud del Comune di Città di Castello sarà fisicamente espressa nel mercato del martedì.
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