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Perdita di capi di bestiame subiti dagli allevatori umbri a causa della presenza di lupi nel territorio appenninico. Intendimenti della Giunta regionale circa la previsione di risarcimenti per i relativi danni economici.

Premesso:
- che negli ultimi anni è stata ripetutamente segnalata la presenza di esemplari di lupo appenninico nel territorio umbro;
- che questi animali, la cui presenza nella nostra Regione deriva anche dalla reintroduzione nel loro habitat naturale da parte degli organi competenti, in alcuni casi hanno attaccato ed ucciso capi di bestiame, anche all’interno degli spazi recintati dagli allevatori
- che casi di uccisione di capi da allevamento (generalmente ovini) sono stati segnalati in diverse zone dell’Umbria (Alta Valle del Tevere, Eugubino-gualdese, zona del Parco Nazionale dei Sibillini), tanto che le associazioni di categoria avevano a suo tempo segnalato alla

Prefettura di Perugia la situazione;

- che nell’estate appena trascorsa, lungo la strada provinciale n° 221, è stato investito ed ucciso da un veicolo in transito nelle ore notturne un esemplare di giovane lupo, affetto da una patologia infiammatoria della cute (rogna) trasmissibile ad altri animali e potenzialmente dannosa anche per l’uomo;

- che sono stati segnalati casi in cui esemplari di lupo si sono avvicinati anche alle abitazioni dei cittadini, determinando conseguentemente timore tra la popolazione;

Considerato:

- che nel caso più comune, ovvero l’uccisione di capi di ovini, gli allevatori subiscono un

danno economico consistente (dell’ordine di circa 300 euro ad esemplare), legato al costo

sostenuto all’origine ed all’obbligatorio smaltimento della carcassa, senza considerare il

mancato conseguente guadagno;

- che, per poter accedere a detti risarcimenti (previsti in ultimo dalla legge regionale n°

17/2009), l’allevatore si deve rivolgere agli organi competenti (in questo caso alla

Provincia) dimostrando che il danno subito è causato dagli animali selvatici o inselvatichiti;

che la normativa regionale prevede comunque una serie di casi di specie in cui detto

risarcimento non viene accordato o viene concesso in misura notevolmente ridotta;

- che i costi da sostenere per il posizionamento di recinzioni nei terreni privati per

limitare il passaggio di detti animali selvatici, oltre che essere scarsamente efficaci

(spesso questi animali superano lo stesso le reti), sono anche eccessivi per le possibilità

economiche di molti allevatori o agricoltori, nonostante eventuali aiuti economici da parte

di Provincia e A.T.C.;

- che, in ogni caso, i risarcimenti elargiti dalle Autorità competenti per i danni arrecati

al patrimonio zootecnico da fauna selvatica o inselvatichita spesso non riescono a coprire la

reale entità del deficit economico subito dagli allevatori o agricoltori;

tutto ciò premesso e considerato

il sottoscritto Consigliere

interroga la Giunta regionale:

- per conoscere se intenda o meno prevedere la possibilità di iter burocratici più efficaci e

soprattutto finanziamenti regionali di maggior entità per detti risarcimenti, al fine di

evitare che le categorie produttive interessate continuino a subire danni economici

consistenti a causa della presenza di animali selvatici, potenzialmente pericolosi anche per

l’uomo, in alcuni casi - come quello del lupo appenninico - reintrodotti negli ultimi

decenni a fini naturalistici.

Perugia, 6 dicembre 2010

Il Consigliere regionale

Andrea Lignani Marchesani

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