(ASI) Umbria - Lettere in Redazione. L’annunciato mancato pagamento delle quattordicesime ai lavoratori di “Umbria TPL” è un’ulteriore criticità per una Regione che vede sempre più famiglie in difficoltà economica ed impossibilitate a far fronte ai propri impegni. Non è accettabile da parte di una azienda comunicare - solo tre giorni prima dell’erogazione - il mancato pagamento di detta mensilità.
Il tutto, mentre da un lato si decantano sugli organi di informazione gli utili di esercizio di “Umbria TPL”, ma dall’altro non si dà risposta ad atti ispettivi ed a richieste di chiarimenti del sottoscritto, che ponevano in anticipo il problema del possibile mancato pagamento (lo scorso inverno) delle tredicesime e (proprio nelle scorse settimane) delle quattordicesime.
Troppo facile, ora, per manager super-pagati scaricare tutte le difficoltà sul non aver incassato i crediti di Regione Lazio e Comune di Roma, proprio perché l’apertura del mercato laziale è stata considerata il “fiore all’occhiello” dell’attuale massima dirigenza della holding regionale.
Non è più prorogabile, in un contesto di crisi, non affrontare con forza anche la questione delle retribuzioni dirigenziali.
Un management che aumenta il costo dei biglietti “su ferro” e non paga le quattordicesime ai dipendenti deve vedere decurtate - nella parte variabile - le proprie retribuzioni. E, ancora, non è più accettabile che personale dirigente collocato in pensione venga richiamato in servizio con contratti faraonici.
Nelle prossime ore verrà presentata dal sottoscritto una interrogazione a risposta immediata al riguardo, cui si auspica che - stavolta - la Giunta regionale intenda rispondere al più presto, segnatamente nella seduta del Consiglio regionale convocata il prossimo 31 luglio e con all’ordine del giorno i “question time”.
Andrea Lignani Marchesani