(ASI) Le voci circolate circa le nuove minacce da parte dei mercati verso l'Italia destano paura. Ed è in questa prospettiva che il Premier Mario Monti ha convocato d'urgenza i tre segretari di maggioranza (Pdl, Pd, Udc) per discutere le nuove mosse che il governo adotterà per contrastare la crisi economica.
Monti, nell'incontro che si è concluso intorno alle 22, ha chiesto a Luigi Bersani, Pier Ferdinando Casini e Angelino Alfano più compattezza nel sostegno alle azioni di Governo indirizzate verso il risanamento e la crescita. Sotto l'insegna del consolidamento, l'obiettivo del vertice è stato quello di verificare la possibilità di presentare una mozione al Parlamento che, forte dell'appoggio politico delle parti, sarà illustrata il prossimo Consiglio europeo. "Il Presidente del Consiglio ha informati i tre segretari nel dettaglio sulla situazione economica e finanziaria in Europa, dell’atteggiamento che l’Italia assumerà nei prossimi appuntamenti con i capi di governo degli stati membri, e della necessità di coesione delle forze politiche nel sostegno all’azione di risanamento e di crescita condotta dal Governo" si legge nella nota diffusa da Palazzo Chigi. "Ciò consentirà al Paese- si continua a leggere- quell’unità di intenti necessaria a superare la criticità del contesto attuale e a dare all’estero un’immagine coesa. Nel corso dell’incontro i tre leader hanno confermato il pieno sostegno al Governo e l’impegno a portare sollecitamente a compimento le riforme all’esame del Parlamento ed i provvedimenti in corso di elaborazione nell’ambito della spending review". Proprio oggi le numerose indiscrezioni dipingevano l'Italia come la prossima nazione europea obbligata a dover chiedere prestiti al fondo salva-Stati. Voci, queste, confermate anche dal ministro delle finanze austriaco, Maria Fekter, che ha dichiarato di considerare l’Italia come la consecutiva nazione, dopo la Spagna, in procinto di richiedere supporto al fondo Efsf. "L'Italia, anche in futuro, non avrà bisogno di aiuti dal fondo europeo salva-Stati" ha controbattuto Monti, appoggiato anche dal presidente dell'Eurogruppo, il premier del Lussemburgo Jean-Claude Juncker, che ha ribadito la piena fiducia nei confronti del Paese. Meno morbida invece l'opinione del ministro per lo Sviluppo, Corrado Passera, secondo il quale mancherebbe la giusta velocità, da parte dell’Ue, nell'applicare le riforme per gestire la crisi nonostante la volontà di quest'ultima nel promuoverle.