(ASI) La Corte dei Conti, ove mai ve ne fosse bisogno, certifica il fallimento della terapia operata dal governo italiano. Lo fa con termini paludati e molta diplomazia ma il significato del consulto è inequivoco: la cura Monti sta ammazzando il paziente Italia.
La pressione fiscale continua a crescere. Evasione, elusione ed erosione non diminuiscono. Solo l'evasione sottrae 46 miliardi l'anno. Quel che diminuisce, in compenso, è il Pil. Il risultato dell'aumento indiscriminato della tassazione è una perversa e micidiale catena: brusco calo dei consumi, caduta della domanda interna, recessione, impennata della disoccupazione. E' una tragedia sociale ma non solo: è anche un aumento drastico della spesa pubblica per gli ammortizzatori sociali, senza i quali la situazione sarebbe già esplosa.
Da parecchi punti di vista, dunque, il caso italiano sembra confermare quella teoria economica nota come “curva di Laffer” secondo cui la pressione fiscale può arrivare solo sino a un certo punto, oltrepassato il quale diventa controproducente non solo perché genera recessione ma anche perché si risolve in minori invece che maggiori introiti fiscali nelle casse dello Stato.
Possibile che i soli a non accorgersi di quel che stanno combinando e dei danni che stanno facendo siano i professori del professor Monti?