(ASI) Lettere in Redazione. Terni Apprendiamo che il Signor Mauro Nannini , in sede di consiglio comunale “ha presentato un ordine del giorno per chiedere al sindaco “di adoperarsi affinché siano rimossi i manifesti di Forza Nuova affissi negli spazi cartellonistici pubblici, considerato che l’organizzazione ha una chiara e dichiarata matrice neofascista, e ad adoperarsi affinché tali episodi non abbiano a ripetersi”.(fonte: http://tuttoggi.info/articolo/44496/). Se tutto questo rispondesse a verità, francamente ci porremmo dubbi sulla conoscenza minime delle affissioni pubbliche, di un consigliere comunale, peraltro sempre regolarmente pagate da parte nostra, evitando scritte ed affissioni abusive che forse qualcun’altro ha fatto. Sorridiamo all’insipienza ed all’ impreparazione di certi soggetti. Forza Nuova c’è e cresce nel territorio. Ma come forza che ha scelto, né la destra, né la sinistra, ma semplicemente la lotta di Popolo. E’ la triste testimonianza di uno stalinismo duro da rimuovere .A lui tutta la nostra umana comprensione. Purtroppo certe malattie oscurano la visuale.
Ufficio Stampa Forza Nuova Terni
Commento
Forza Nuova Terni ha indirizzato all'attenzione di Mauro Nannini, il consigliere comunale di Fds (Federazione della Sinistra) che, durante una sessione del Consiglio, ha chiesto venissero rimossi i manifesti del movimento di Roberto Fiore dagli spazi pubblici deputati all'affissione.
Noterete come la replica di Fn sia divertita e scanzonata: l'esponente di sinistra non tiene conto che è stato il Comune stesso, attraverso l'Ufficio affissioni, a parmettere la diffusione del materiale contestato. Il servizio è stato regolarmente pagato da Forza Nuova che non può, ora, vedersi negato un diritto che spetta a qualsiasi movimento, associazione o partito politico legalmente riconosciuto.
Dura lex sed lex. Nannini, avanzando la sua richiesta, ha rischiato di violare quegli stessi principi democratici che sostiene di difendere. La legge italiana garantisce a Fn possibilità di esprimersi e di operare nel contesto politico e la stessa legge deve essere interpretata sotto il profilo giuridico, non in base a congetture ideologiche.
Per anni gli ambienti di sinistra hanno contestato a Silvio Berlusconi la pratica della formulazione di norme ad personam: si è urlato allo scandalo, al regime, a 'subdole forme di dittatura'. Lecito pensare che gli ambienti gauche ternani abbiano cambiato idea, poiché subdolo ed incivile è anche il tentare di circoscrivere la libertà di iniziativa di un movimento avversario.