(ASI) Lettere in Redazione. Roma - A tre settimane dall'inizio degli esami di maturità, ancora non sono stati stilati gli elenchi delle commissioni d'esame. Splendido ! Cose dell'Italia governata dai tecnici.
(ASI) Lettere in Redazione. Roma - A tre settimane dall'inizio degli esami di maturità, ancora non sono stati stilati gli elenchi delle commissioni d'esame. Splendido ! Cose dell'Italia governata dai tecnici.
Ma non è di questo che voglio parlarvi. Voglio parlarvi del TFA, il cosiddetto TIROCINIO FORMATIVO ATTIVO che è diventato un vero e proprio tormentone per le decine di migliaia di neolaureati e insegnanti precari che hanno la sfortuna di dipendere da un Ministero dell'Istruzione che ancora definire tale è abbastanza avventuroso. Perchè un tormentone ? Di cosa si tratta ? Cosa si cela dietro l'ennesima sigla escogitata nei meandri di Viale Trastevere ?
Si tratta di una girandola di corsi tenuti dalle università con test iniziale d'ammissione e esame finale finalizzati a conseguire l'abilitazione in una classe di concorso per l'insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado. Fin qui sembrerebbe tutto chiaro e limpido e invece non è così. Infatti ancora una volta dietro l'operazione si nasconde una vera e propria compravedita di titoli di studio.
L'iscrizione per sostenere il test costa infatti cento euro, Il corso, per coloro che supereranno i test, si aggira sui 2.500 euro che saranno incassati direttamente dalle università. E non è tutto. Nella scuola infatti esistono insegnanti che hanno già all'attivo due, tre, quattro anni di insegnamento. Sono precari e precari anche veterani. Perchè obbligarli ad un tirocinio che in effetti hanno già svolto e pienamente ??
Il ministro Profumo in effetti la domanda se l'è posta, ma se in un primo momento aveva pensato bene che tali insegnanti dovrebbero essere ammessi all'esame direttamente e senza dover frequentare il corso ( si parla di centinaia e centinaia di ore in orario pomeridiano) adesso sembra cedere alle pressioni di chi non vuole rinunciare ad una bella fetta di torta di euro in entrata. E così accadrà che insegnanti già esperti, saranno costretti a sobbarcarsi ad un corso (comunque ancora di contenuti ignoti e quindi di dubbia validità) e a sborsare 2.500 euro che, dati i tempi, non sono pochi.
E tutto a vantaggio delle università che ancora non sanno nemmeno indicare quali saranno i contenuti dei corsi e degli esami. Si pretende insomma un pagamento al buio. Una sperequazione inaccettabile che solo in Italia può avere luogo e che sarà gestita da un "tecnico" che sembra non conoscere le più elementari norme di giustizia e di buon senso e che a Viale Trastevere sembra albergare come un turista di passaggio.
Nicola Cospito
Ufficio politico MNP
ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione