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(ASI)Lettere in Redazione. Roma - Le elezioni amministrative svoltesi domenica scorsa in diversi comuni italiani hanno fatto registrare un dato innegabile. Nel paese continua a crescere l'insofferenza della gente verso la democrazia parlamentare. Insofferenza dimostrata ampiamente da un cospicuo aumento dell'astensionismo, fenomeno questo che in questo tipo di votazioni rimaneva sempre alquanto limitato per ragioni note e che non stiamo qui ad elencare.
Altro dato di fatto di cui non si può non prendere atto è il voto di protesta che ha premiato il Movimento a Cinque Stelle di Beppe Grillo. Un movimento che se pure riesce a mobilitare la piazza e a raccogliere consensi, non appare possedere - almeno per il momento - gli strumenti per indicare soluzioni e vie d'uscita alla crisi determinata dai partiti antifascisti, da sempre proni ai poteri forti delle banche e dell'alta finanza. Grillo è stato premiato dal sempre crescente odio della gente verso chi, adesso protetto dal governo Monti, continua a servirsi delle istituzioni parlamentari per conservare agi e privilegi e a percepire stipendi da favola mentre nel paese ormai si registra una media di due o tre suicidi al giorno di disoccupati, imprenditori, lavoratori licenziati.

La gente ha cominciato a capire che con l'introduzione dell'euro, non adeguatamente supportato da un governo politico europeo, la truffa è stata servita in piena regola a vantaggio della nomenclatura massonica e liberista di Bruxelles. E tutti sanno che i sacrifici imposti dal governo Monti non solo si sono rivelati inutili, ma stanno aggravando la situazione della stessa economia che è scivolata in una recessione della quale non si vede la fine.

Le forze nazionalpopolari che pure erano presenti in questa tornata elettorale in diversi comuni non hanno riportato il successo auspicato. Come mai ?

Non si è trattato di una disfatta ma di una situazione di stallo che non si può non riconoscere e questo proprio mentre Grillo è riuscito a galvanizzare la protesta verso la sua formazione ? Come mai dunque, quando abbiamo ragioni da vendere?

La risposta è semplice ed elementare. Con un esempio: Nello scorso dicenbre Forza Nuova ha tenuto un importante congresso politico al quale hanno partecipato centinaia di delegati di tutta Italia. I collegamenti con gli esponenti del Front National e di altre formazioni politiche europee presenti anche a Strasburgo si sono sprecati. Furono espresse posizioni politiche chiare e il dibattito fu di altissimo livello. Pensate che la Televisione di Stato abbia mandato qualcuno ? O che i giornalisti, sempre pronti a gettare fango quando gli conviene si siano per caso presentati magari solo per curiosare ? Manco per idea ! Niente di niente. Al contrario Grillo dai mass media è stato più che pompato. E sapete perchè ? Perchè in fondo non è pericoloso e le sue minacce sono solo verbali. Grillo, in fondo, è uno di loro. La sua protersta è già addomesticata e presto vedremo i grillini nei talk show pronti a contendersi la parola con gli esponenti del Pd, di FLI, del PdL e degli altri cialtroni.

Per noi visibilità zero. Questa è la parola d'ordine dei giornalisti di regime. Conferenze, dibattiti, comizi affollati, cortei, presidi nei quartieri e quant'altro. Silenzio assoluto. Nessuno stupore dunque. Sappiamo che questo è il problema che dobbiamo affrontare e risolvere. E su questo stiamo lavorando con una consapevolezza che viene da esperienze passate ed anche recenti. Fino a qualche settimana fa Alba Dorata, i nostri fratelli Greci, non la conosceva nessuno. Nemmeno i camerati che indugiano nel non voto. Adesso ne parla il mondo intero e Strasburgo trema.

Le elezioni sono comunque un momento della lotta. Non l'unico ma un momento importante.

E' questa consapevolezza di una lotta di lunga durata che ci dà la forza per andare avanti con immutato entusiasmo. Ricordando a chi sta alla finestra o addirittura gioisce delle nostre difficoltà, che il premio della lotta è nella lotta stessa.

Nicola Cospito

Ufficio Politico MNP

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