Lettere in Redazione. Cosa dovrebbe fare e non fa il Governo Monti.
1° Controlli ispettivi sulla congruità dei rimborsi sanitari a ospedali, cliniche convenzionate, farmacie e controllo più preciso sui prezzi dei farmaci che all’estero costano molto di meno che in Italia.
2° Tassa patrimoniale sui grandi patrimoni immobiliari
3° Condizionare gli aiuti alle imprese all’impegno di rimanere per almeno 20 anni in Italia senza delocalizzare.
4° Tagliare drasticamente i costi della politica e delle istituzioni ( parlamento, presidenza della repubblica, auto blu, rimborsi elettorali, stipendi dei manager statali ) e proibire, come nel caso del presidente dell’INPS che ne ha 25, che una persona della pubblica amministrazione possa avere più di due incarichi.
5° Ridimensionare le pensioni d’0ro della pubblica amministrazione
6° Difendere la produzione nazionale dalla concorrenza asiatica con appropriati dazi sulle importazioni.
7° Snellire la burocrazia per la nascita e per la conduzione delle aziende ( prendendo magari esempio dalla Germania )
8° Sfoltire i codici dalla pletora di leggi e leggine che li infestano ( altri stati Europei che non ci sono certamente inferiori, hanno un numero di leggi che è un decimo di quante ne abbiamo noi in Italia ) per snellire gli iter processuale e riformare le procedure per velocizzare i processi anche bloccando i termini di prescrizione dei reati all’inizio del processo di primo grado.
9° Fare una seria lotta all’evasione fiscale assimilando tale reato al furto allo Stato e prevedendo perciò la prigione per coloro che lo commettono oltre ad una certa entità ( € 50.000 e non i risibili € 3.000.000 di adesso )
10° Intensificare la lotta alle mafie sia semplificando le procedure d’indagine e di giudizio, che aumentando il deterrente penale per i reati di mafia. Un aumento dei mezzi a disposizione di polizia e magistratura, se da un lato può sembrare un aggravio di spesa, dall’altro, facendo diminuire i reati di mafia, con minore corruzione porterà alle casse dello Stato maggiori introiti a compensazione delle maggiori spese.
Ci sembra già un buon decalogo che oltre a tutto servirebbe a dare l’impressione ai cittadini che questo governo non è il governo di una oligarchia economica, ma il governo del Paese e che la sua azione sia improntata ad un criterio di equità.
Ci rendiamo conto che alcune di queste richieste troverebbero una resistenza da parte di qual PDL che purtroppo è numericamente determinante per la maggioranza parlamentare, ma riteniamo altresì che, data la situazione attuale, nessuna forza politica avrebbe il coraggio di assumersi la responsabilità di fare cadere questo governo sia per non assumersi di fronte all’elettorato il peso di dovere poi prendere iniziative impopolari, ma necessarie che anche perché sono coscienti di non essere all’altezza di affrontare questa situazione di crisi a causa dei limiti politici che ciascun partito ha.
Forse un’altra cosa che manca a Mario Monti è il coraggio ..!!
Alessandro Mezzano