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Esposto PDCI contro la pubblicità ingannevole dello spot della lista Scopelliti presidente

(ASI) Lettera in Redazione Qualche giorno fa la Federazione provinciale dei Comunisti Italiani di Reggio Calabria, ha tenuto una conferenza stampa, presso la Sala “Giuditta Levato” del Consiglio regionale della Calabria, durante la quale è stato presentato un esposto, depositato presso l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, l'Autorita' per la Garanzia nelle comunicazioni e presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria, contro la pubblicità ingannevole derivante da uno spot promozionale prodotto dalla Lista Scopelliti Presidente. L’esposto, che prontamente si allega, è stato elaborato dal pool di legali e giuristi della Commissione Giustizia del PdCI. Alla conferenza, tra gli altri, hanno partecipato gli avv.ti Fabio Violi e Gemma Cotroneo, della Commissione Giustizia del PdCI, e i segretari cittadino, provinciale e regionale del Partito, Ivan Tripodi, Lorenzo Fascì e Michelangelo Tripodi.
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 Il Partito dei Comunisti Italiani – Federazione di Reggio Calabria, in persona del Segretario pro-tempore, Lorenzo Fascì, per come rappresentato dalla “Commissione Giustizia”, organo tematico della Federazione, con il presente esposto rivolto all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, evidenzia che:

• Da oltre un mese, uno spot promozionale, organizzato dalla lista Scopelliti Presidente, sta circolando sia all’interno di emittenti televisive quali Telereggio, RTV, GS Channel, che emittenti radiofoniche nonché attraverso l’uso di cartellonistica varia.

• Lo spot in questione, presenta una voce narrante, la quale, facendo riferimento al periodo 2002 – 2010, elenca le opere realizzate dall’allora Primo Cittadino Giuseppe Scopelliti attraverso una serie di immagini coadiuvate da scritte riassuntive.

• Orbene, tale elencazione risulta totalmente ingannevole, e, stante la più recente normativa in questione come i decreti legislativi n. 145/2007 e 146/2007 che hanno recepito le direttive comunitarie 2006/114/CE e 2005/29/CE, a parere di questa Commissione Giustizia, il tutto può essere inquadrato come “pubblicità ingannevole”,

• Nel dettaglio, lo spot de quo, elenca come operato dell’azione sia del Sindaco Giuseppe Scopelliti che del Centrodestra:

1. L’erogazione pari ad € 350.000.000 (€ trecentocinquantamilioni);

2. L’utilizzazione di tali fondi straordinari al fine di creare e/o migliorare infrastrutture quali il Castello Aragonese, la Via Marina intitolata al Sindaco Italo Falcomatà, il Teatro Cilea, il Tapis Roulant ed, infine, il Palazzo di Giustizia.

3. La realizzazione di ben 500 posti di lavoro attraverso il così detto “Obiettivo Occupazione”.

Di guisa, giova ricordare come il decreto legislativo n. 145/07 definisca la pubblicità una “qualsiasi forma di messaggio che è diffuso, in qualsiasi modo, nell’esercizio di una attività commerciale, industriale, artigianale o professionale, allo scopo di promuovere il trasferimento di beni mobili o immobili, la prestazione di opere o di servizi oppure la costituzione o il trasferimento di diritti ed obblighi su di essi”; di contro la pubblicità ingannevole è configurata come “la pubblicità che in qualsiasi modo è idonea ad indurre in errore le persone fisiche o giuridiche alle quali è rivolta, pregiudicando il loro comportamento economico o la lealtà della concorrenza”.

Affermato ciò, si andrà adesso a dimostrare come, quanto riportato nello spot gestito dalla lista “Scopelliti Presidente”, sia non solo ingannevole, ad esempio in merito ai fondi straordinari, ma addirittura tenda a travisare completamente la realtà storica della città di Reggio Calabria, attribuendo al Dott. Giuseppe Scopelliti, la realizzazione di opere, la cui genesi è, invece, da attribuire alla precedente amministrazione.

Per iniziare, in merito ai presunti 350.000.000 di euro, qualificati come fondi straordinari e, secondo quanto riportato dallo spot de quo, interamente utilizzati per la realizzazione di infrastrutture varie, si precisa come di tale cifra si sia parlato soltanto in merito ad una operazione denominata “Oro Nero” portata avanti dai finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria ma null’altro. Semmai, sulla base di alcune valutazioni che tendono a ricostruire la mole delle passività non iscritte a bilancio, delle previsioni di entrata artatamente gonfiate e non cancellate con i rendiconti e mediante il riaccertamento dei residui, si può quantificare tale importo, ovvero € 350.000.000, come l’ammontare, circa, dei debiti del Comune di Reggio Calabria (si ricorda come il rendiconto 2009 sia stato analizzato dalla Corte dei Conti, la quale, puntualmente lo ha riscontrato colmo di errori od omissioni). Ancora, lo spot in questione, parla di “sviluppo e di crescita di questi ultimi anni” etichettando coloro che non riconoscono tale operato come persone in mala fede. Ma come può essere veritiero quanto dichiarato dallo spot, se, in realtà, nel periodo 2002 – 2010, si è prodotto un debito di € 9.000.000 nei confronti dell’ENEL, oggi diventato pari a 12.000.000? La riprova sta nell’avere, il Comune di Reggio Calabria, in persona del Sindaco p.t., inserito un’addizionale di circa € 37,00 sulla bolletta ENEL di ogni cittadino reggino, come da Decreto legge 225/2010, cosiddetto decreto “Milleproroghe”.

Ed ancora, Acquereggine. Risulta che l’Amministrazione Comunale è esposta nei confronti della società consortile per azioni, avente come scopo la fornitura ai Comuni dell’Ambito Territoriale Ottimale n. 5 di Reggio Calabria di servizi essenziali connessi soprattutto ai segmenti della depurazione e delle fognature, per un indebitamento pari ad € 12.100.000,00 (dato risalente al 31.12.2010).

E così allo stesso modo, è ormai certificato un debito di dimensioni enormi del Comune nei confronti di Leonia (€ 5.308.478,24), di Sorical, di Multiservizi (€ 7.972.503); complessivamente solo in relazioni ai debiti verso società esterne nel 2010 presentava un indebitamento pari ad € 25.526.634,00. (Fonte Relazione sulle verifiche amministrative effettuata dagli Ispettori del Ministero dell’Economia e depositata agli atti del Ministero in data 27.09.2011, prot. N. 0100844). L’esposizione debitoria si allarga al debito gigantesco verso il Commissariato per l’Emergenza Rifiuti. Qui è stato riscontrato dagli Ispettori un debito di euro 33.786.569. Ma quel che è più grave è che gli Ispettori hanno verificato che la gran parte di questo debito (per un totale di euro 23.212.178) non risulta nelle scritture contabili del Comune e quindi non compare nei corrispondenti bilanci!!!

Addirittura il Comune ha un’esposizione debitoria rilevante nei confronti di INPS ed INAIL visto che è stato scoperto che l’Amministrazione comunale durante la gestione Scopelliti, non ha versato i contributi previdenziali d assicurativi dovuti per le posizioni dei dipendenti comunali.

Ed ancora: il Comune di Reggio Calabria non ha versato all’erario le trattenute al personale dipendente a titolo di IRPEF dal 2006 al 2010 come segue:

a) Anno 2006: € 1.948.757,41;

b) Anno 2007: € 4.258.571,52;

c) Anno 2008: € 7.036.640,39;

d) Anno 2009: € 13.722.397,39;

e) Anno 2010: € 20.881.582,95.

Inoltre non sono stati contabilizzati in bilancio gli “aggi” (oneri verso) spettanti agli enti esattoriali per un totale di € 7.385.089,94. (cioè è un debito che, come tanti altri, non risulta contabilizzato in bilancio come partita debitoria)!!

Infine: risulta sempre dalla Relazione Ministeriale che “la documentazione contabile dell’Ente ha evidenziato come attraverso l’irregolare imputazione ai servizi per conto terzi (titolo VI^ dell’Entrata e titolo IV^ della spesa) sono state sostenute spese prive di copertura finanziaria” (Fonte Relazione sulle verifiche amministrative effettuata dagli Ispettori del Ministero dell’Economia e depositata agli atti del Ministero in data 27.09.2011, prot. N. 0100844).

Fatti questi che, oltre che evidenti irregolarità contabili, andrebbero approfonditi sotto altro profilo e cioè per eventuali risvolti di carattere penale.

Dove quindi lo sviluppo se invece emerge che per generazioni i cittadini reggini dovranno onerarsi del pagamento di tasse comunali esorbitanti e le casse comunali sono vuote e non potranno quindi essere impegnate risorse adeguate per servizi, infrastrutture ed investimenti??? Dove quindi lo sviluppo???

Per i posti di lavori creati dall’ex Sindaco Giuseppe Scopelliti, trattasi, in realtà, soltanto di assunzioni fatte a tempo determinato tramite agenzie di lavoro (basti ricordare l’assunzione di 110 vigili urbani tramite una agenzia interinale, avvenuta in una sola notte e poi, a seguito di rivolte varie, prontamente ritirata). Se poi lo spot fa riferimento a quell’ormai famoso – si fa per dire – bando che prevedeva un incentivo alle imprese che avessero assunto dei lavoratori, in realtà si è dimostrato una grande bufala. Assunzioni non ce ne sono state ed il bando ha fatto discutere e fa discutere ancora sull’aspetto della legalità e legittimità oltre che giustizia.

Ancora, lo sciopero del personale ATAM nonché della Multiservizi per mancato pagamento di stipendi!!!

Per quanto riguarda la realizzazione di infrastrutture varie, giova precisare come, ad esempio, il Palazzo di Giustizia, non ancora terminato, sia stato approvato dalla Giunta Falcomatà con l’intervento, all’epoca dei fatti, del Ministro di Grazia e Giustizia On.le Oliviero Diliberto. Addirittura durante lo spot si fanno scorrere le immagini della via Marina (lungomare Falcomatà) quasi a far credere che anche la realizzazione della via Marina sia attribuibile al sindaco Scopelliti. A proposito di memoria corta è vero l’inverso. Chi ha predisposto lo spot, ha dimenticato che la via Marina era già stata realizzata completamente nel momento in cui arrivò a Primo Cittadino Scopelliti.

Lo spot ha omesso di dire che negli ultimi 5 anni il Comune di Reggio Calabria ha aumentato in maniera vertiginosa ed a dismisura le tasse comunali; così oggi abbiamo il massimo debito pubblico registrato nella storia dell’amministrazione comunale e contemporaneamente la tassazione più gravosa mai subita dai cittadini di Reggio Calabria.

Tutto ciò premesso,

si chiede che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, a seguito dell’esposto sopra redatto, Voglia provvedere, stante l’urgenza della vicenda:

1. Alla sospensione, con atto motivato, della pubblicità ingannevole, ovvero dello Spot realizzato per conto dell’attuale Governatore Giuseppe Scopelliti dalla lista “Scopelliti Presidente”

2. All’applicazione delle sanzioni previste per legge.

Il presente esposto viene inviato contestualmente anche alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, al fine di valutare eventuali risvolti penali.

Reggio Calabria, lì 02/03/2012 Lorenzo Fascì – Segretario p.t.

 
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