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Usa. Due aspetti inquietanti della riforma sanitaria

(ASI) Le attenzioni mediatiche del resto del mondo sono attualmente rivolte altrove rispetto ad una questione di preminente interesse sociale che sta avvenendo negli Stati Uniti. Mentre lunghi servizi televisivi e intere pagine di giornale vengono dedicati alle primarie del Partito Repubblicano - che martedì prossimo decreteranno lo sfidante del democratico Obama alle prossime elezioni presidenziali - nemmeno una parola viene spesa o un trafiletto pubblicato relativamente a un paio di inquietanti aspetti contenuti nella riforma sanitaria varata dal Governo (il cosiddetto “Obamacare”, la “cura di Obama”).

Sta andando in scena una costante della storia degli ultimi decenni: nell’indifferenza dei nostri media, lo zio Sam è pronto a fabbricare nuovi prodotti d’esportazione, stavolta attinenti a due delicati temi, ovvero la libertà di coscienza sull’aborto e il controllo delle masse mediante un microchip elettronico.

Questo secondo aspetto fa rabbrividire. Sepolto all’interno delle oltre mille pagine dell’imponente riforma sanitaria, ha tuttavia un enorme rilievo. L’iniziale disegno di legge in merito rispondeva alla sigla HR 3200, uno spaventoso progetto di “istituire un registro nazionale dei dispositivi medici” (come riportato alle pagine 1001 e 1008 del testo). Di cosa si trattava concretamente? Di stilare un elenco - una vera e propria schedatura di massa - di tutti coloro ai quali, usufruendo del sistema sanitario, fossero stati introdotti sottopelle dei dispositivi Rfid (Implantable Radiofrequency Transponder System), microchip elettronici che possono essere controllati a distanza. Invero, questo disegno di legge non ha completato l’iter necessario prima di tradursi in legge, anche grazie alla denuncia che il senatore repubblicano Ron Paul ha veementemente lanciato scuotendo, oltre all’opinione pubblica, i membri del Congresso, che hanno votato a maggioranza contro il disegno. Successivamente però un altro paio di proposte - la HR 3962 e la HR 4872 - sono spuntate all’interno della riforma sanitaria con lo stesso allarmante richiamo al “registro nazionale dei dispositivi medici”. Insomma, quello che era uscito dalla porta come HR 3200 tra le urla di disapprovazione è rientrato dalla finestra silenziosamente con un altro nome. Ciò che sta avvenendo con questa legge è solo il secondo passaggio di un processo iniziato negli Stati Uniti nel 2004, quando la Food and Drug Administration ha sdoganato in ambito medico l’uso di chip sottopelle, impiantate nel braccio dei pazienti con un’operazione indolore di venti minuti. Ora, con il pretesto di assicurare meglio l’assistenza sanitaria dei cittadini americani, questi minuscoli dispositivi elettronici si sono dotati di una veste legislativa. Chissà se una terza fase, prevista da molti esponenti della società civile americana ed oltremodo preoccupante, non corrisponda all’obbligo per tutti i cittadini di farsi impiantare un microchip sotto la pelle (per essere sorvegliati ventiquattrore su ventiquattro).

Se l’aspetto della riforma sanitaria appena affrontato minaccia la vita privata degli americani, quello seguente minaccia più nello specifico la loro libertà di coscienza. Da diverse settimane tiene banco negli Stati Uniti il conflitto che si è venuto a creare tra l’Amministrazione Obama e la Chiesa Cattolica, per via di un passaggio della riforma sanitaria il quale obbligherebbe tutti a farsi - in determinati casi - complici di aborto, a prescindere da ciò che la coscienza detta ad ogni singolo individuo. Si prevede che ogni azienda, comprese istituzioni religiose, dovrà garantire ai propri dipendenti pacchetti assicurativi che includano interventi gratuiti sul controllo delle nascite: aborto, “pillole del giorno dopo”, contraccezione e persino sterilizzazione. Lo scorso 20 gennaio il ministro della Salute americano Kathleen Sebelius ha anche diramato i termini entro i quali i datori di lavoro dovranno conformarsi alla normativa: l’1 agosto 2012, con deroga di un anno per le organizzazioni cattoliche. La determinata opposizione eretta a questo diktat da parte della Chiesa e di tutto l’associazionismo cattolico americano ha obbligato Obama a rivedere il passaggio incriminato. Il compromesso proposto non è stato però reputato convincente da chi avversa questa legge. Se in un primo disegno, infatti, erano i datori di lavoro a dover pagare ai dipendenti aborto e contraccezione, nella nuova proposta la responsabilità passa alle compagnie assicurative, pagate comunque dai titolari. Sostanzialmente non cambia nulla: il datore di lavoro non può fare obiezione ed è chiamato a coprire a sue spese, pagando le compagnie assicurative, le pratiche di aborto e di contraccezione. La Chiesa Cattolica (che in questa battaglia anti-abortista sta ricevendo il sostegno di altri gruppi religiosi come protestanti ed ebrei) accusa la Casa Bianca di violare così il principio fondamentale della libertà religiosa contenuto nella Costituzione americana. Lo scontro si acuisce, l’argine rappresentato dall’episcopato cattolico è attualmente l’unica speranza per tutti colori i quali intravedono in questa legge i crismi di un golpe contro la vita umana.

Presentata da Obama come uno storico traguardo dell’assistenza nei confronti degli indigenti, questa riforma ha dunque negli anni svelato aspetti della sua natura affatto sociali ed anzi sovversivi, celati dietro ad una propaganda fuorviante. Molte antiche civiltà convengono nella previsione di “tempi ultimi”, durante i quali la dissoluzione si diffonderebbe in modo esponenziale per pervertire, corrompere e corrodere ogni tipo di sana e verticale aggregazione umana. Ebbene, la Bibbia è un testo sacro che in modo molto preciso identifica e descrive questi tempi caduchi. In un passaggio dell’Apocalisse di San Giovanni, relativo all’apparizione di una Bestia soggiogatrice di uomini, si legge: “Inoltre obbligò tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, a farsi mettere un marchio sulla mano destra o sulla fronte. Nessuno poteva comprare o vendere se non portava il marchio, cioè il nome della bestia o il numero che corrisponde al suo nome.” (Ap 13,16-17). Pur con la prudenza che è doveroso avere quando ci si accinge ad interpretare le Scritture, alla luce di questi due aspetti della riforma sanitaria americana può sorgere il dubbio che i “tempi ultimi” non siano poi così distanti dalla nostra epoca.

Ecco il testo del disegno di legge HR3200: http://waysandmeans.house.gov/media/pdf/111/AAHCA09001xml.pdf

Federico Cenci  Agenzia Stampa Italia




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