ASI-UNWEB) Perugia – Nel 2025, l’Italia si conferma regina del turismo europeo: con quasi 19 milioni di arrivi e oltre 79 milioni di presenze solo nel mese di luglio, il nostro Paese guida il continente non solo per volumi, ma per capacità di attrazione culturale, ambientale ed economica.
In questo scenario, l’Umbria si distingue con forza, registrando nei primi otto mesi dell’anno un incremento del 9,2% negli arrivi rispetto al 2024 e sfiorando gli 8 milioni di turisti. Un risultato straordinario, che testimonia la vitalità di un territorio capace di coniugare bellezza, accoglienza e visione.
Le città d’arte come Perugia, Assisi, Gubbio, Todi, Spoleto e Orvieto, i borghi medievali come Trevi e Spello, i paesaggi naturali mozzafiato della Cascata delle Marmore, del Lago Trasimeno e della Piana di Castelluccio di Norcia, insieme a eventi di rilievo internazionale come Umbria Jazz, Festival dei Due Mondi, Eurochocolate e la Marcia per la Pace Perugia-Assisi, compongono un mosaico turistico di altissimo profilo. A questo si aggiungono le celebrazioni previste per il 2026 in occasione dell’800° anniversario della morte di San Francesco, con l’ostensione straordinaria del corpo del Santo e il ritorno del 4 ottobre come festa nazionale.
Ma il vero motore di questa crescita è l’Aeroporto Internazionale dell’Umbria – Perugia “San Francesco d’Assisi”. Con 17 rotte e 114 voli settimanali, lo scalo ha registrato un +20% di passeggeri a settembre rispetto allo stesso mese del 2024, superando i 513.000 viaggiatori nei primi nove mesi dell’anno. La previsione è di oltre 600.000 passeggeri entro fine anno. Un risultato che conferma il ruolo strategico dell’aeroporto per l’accessibilità, il turismo e lo sviluppo economico, soprattutto in una regione storicamente penalizzata dalla rete ferroviaria.
Il rilancio dello scalo è frutto di una visione politica condivisa: la precedente giunta regionale guidata da Donatella Tesei ha investito con decisione nella struttura, e l’attuale Giunta Proietti sta dimostrando continuità e attenzione con provvedimenti mirati. Ora, però, si è giunti a un bivio cruciale.
Nel mese di luglio, Ryanair ha proposto alla Regione Umbria di raddoppiare i collegamenti da Perugia, passando da 10 a 20 rotte, con l’obiettivo di raggiungere 800.000 passeggeri annui entro il 2028. Un’opportunità concreta, che potrebbe trasformare lo scalo umbro in un hub strategico per il turismo italiano ed europeo. Ma serve una risposta entro il 31 ottobre.
La domanda è semplice e urgente: la Regione ha programmato la stagione invernale 2025 e quella del 2026? Ha previsto investimenti per sostenere questa crescita? Altri aeroporti simili – come Ancona, Pescara, Rimini, Lamezia Terme – stanno già ampliando la propria offerta. L’Umbria non può permettersi di restare indietro.
Perdere questa occasione significherebbe interrompere un percorso virtuoso, rinunciare a una crescita già avviata e indebolire una struttura che ha dimostrato di generare valore concreto per l’intera regione. Gli umbri attendono risposte. E chiedono alla presidente Proietti di dimostrarsi lungimirante, rompere gli indugi e accogliere la proposta di Ryanair.
Nel frattempo, auspichiamo che anche Assisi – città natale di San Francesco e simbolo universale di pace – e Perugia – capoluogo regionale e cuore pulsante dell’Umbria – sappiano, oggi più che mai, fare la propria parte.
Il futuro dell'aeroporto e dell'Ymbria è pronto a decollare. Non lasciamolo a terra.
Foto di repertorio del 30/07/2025



