(ASI) Roma - “Dalla ministra Calderone abbiamo ascoltato una lista della spesa, un elenco di interventi disorganici che i risultati ci dicono essere inadatti a contrastare l’emergenza. Aumentano le persone che muoiono sul lavoro, 6 milioni di lavoratori non arrivano a 1.000 euro al mese e questo Governo continua a vendere promesse vuote. L’unica certezza è la liberalizzazione dei contratti a termine, dei voucher e degli appalti a cascata.
Nella nostra risoluzione abbiamo chiesto che venga perseguito l’obiettivo europeo di giungere a zero morti sul lavoro e ci troviamo davanti a una richiesta di riformulazione del punto in questione. Ma ci rendiamo conto? Da due anni proponiamo di varare un Piano straordinario di prevenzione e contrasto contro gli infortuni e le morti sul lavoro che, fra le altre cose, preveda l’introduzione del salario minimo e del reato di omicidio sul lavoro, l’istituzione di una Procura nazionale del lavoro. L’unica cosa che abbiamo visto, invece, è stato un sedicente ‘piano integrato’ che Calderone ha redatto senza alcun confronto con Parlamento e parti sociali. Se la ministra pensa di debellare la piaga delle morti sul lavoro con la patente a crediti, un’operazione di mera burocrazia, vuol dire che vive su un altro pianeta. Si coinvolga il Parlamento, si attuino misure reali. Il resto è e continuerà a essere fumo negli occhi”. Lo ha affermato in Aula la capogruppo del M5S in commissione Lavoro alla Camera, Valentina Barzotti, in risposta all’informativa della ministra del Lavoro Calderone.



