)ASI) "Il Liceo “agli Angeli” di Verona, dove feci l’esame di Maturità Classica insieme agli studenti degli altri licei classici della città nel 1989, con la sua decisione evidenzia un paradosso: discrimina un ragazzo che con un suo gesto ha deciso di non condividere una ideologia che dovrebbe essere 'contro la discriminazione'. Non è forse discriminazione negare la libertà di pensiero e di azione contro chi vuole imporre con la forza una ideologia?
Un ragazzo che non si adegua alle imposizioni dell’ideologia gender riceve una nota disciplinare? Vorrei far presente che la libertà di pensiero e di opinione è un valore che la scuola dovrebbe coltivare, soprattutto di fronte a delle iniziative provocatorie che usano la scuola come strumento per inculcare nei giovani delle scelte ideologiche. Ritengo questo fatto una discriminazione a parti invertite nei confronti di questo studente. Inoltre, come ho evidenziato in un mio intervento sulla carriera “alias” in Regione, la decisione di creare una corsia differenziata nel percorso degli studi o nelle strutture scolastiche dal genere naturale maschile o femminile, porta di per sé a delle discriminazioni. Le persone vanno rispettate nella loro propensione sessuale e per questo è sbagliato “catalogarle” con una “carriera alias” o con strutture quali i servizi igienici dedicati nelle scuole: ogni classificazione e distinzione di per sé genera potenziale discriminazione. Un corto-circuito a cui sta portando l’ideologia gender. Queste pazzie riguardano anche l’Università di Verona e il Liceo Maffei: agli studenti transgender o non binari è consentito utilizzare un nome differente da quello anagrafico nelle interazioni con l'Ateneo o l’Istituto scolastico. In alcuni casi si arriva alla follia di richiedere appositi bagni “neutri”, destinati a chi non si sente appartenente al genere di nascita. Viviamo nel paradosso che da una parte si rivendica ovunque la parità di genere, volendo uniformare uomo e donna, e dall’altra si creano nuovi generi (cosa assurda) dove, oltre maschio e femmina, si aggiunge il “non binario” o neutro." Così in una nota, Stefano Valdegamberi, Presidente Gruppo Misto Regione Veneto.