(ASI) Bruxelles, – "Non possiamo accettare l'ennesimo attacco al nostro settore vitivinicolo da parte della Commissione Europea. L’introduzione di etichette allarmistiche sulle bottiglie di vino e l’ipotesi di nuove tassazioni rappresentano un colpo durissimo per un comparto strategico del Made in Italy, che dà lavoro a oltre 1,3 milioni di persone lungo la filiera e contribuisce in modo determinante alla nostra economia e identità culturale" – così Marco Squarta, europarlamentare di Fratelli d’Italia (ECR), commenta la proposta contenuta nello Staff Working Document pubblicato dalla Direzione Generale per la Salute e la Sicurezza Alimentare lo scorso 4 febbraio.
"L’Unione Europea e la Van Der Leyen in primis dovrebbero supportare e valorizzare i nostri produttori, non penalizzarli con misure ideologiche che rischiano di equiparare il vino al tabacco, senza alcun fondamento scientifico solido. Il consumo responsabile del vino è parte integrante della dieta mediterranea, riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità. Si tratta di una tradizione millenaria che va tutelata, non criminalizzata" – prosegue Squarta.
Anche la revisione della tassazione sugli alcolici preoccupa il settore: "Introdurre accise sul vino significherebbe colpire duramente le imprese, soprattutto le piccole e medie cantine, aumentando i costi e riducendo la competitività dei nostri prodotti sui mercati internazionali. Mentre altri Paesi investono per promuovere il loro export, l’UE impone regole che rischiano di mettere in difficoltà proprio i produttori europei" – aggiunge l’eurodeputato.
Squarta assicura il massimo impegno a Bruxelles per contrastare queste misure: "Sosterrò le richieste degli agricoltori e delle associazioni di categoria per fermare questo tentativo di colpire un’eccellenza italiana. È inaccettabile che l’Europa continui a penalizzare i suoi stessi agricoltori e produttori con politiche che mettono a rischio migliaia di posti di lavoro e il futuro di un settore vitale per la nostra economia. Fratelli d’Italia e il gruppo ECR continueranno a battersi per difendere il nostro Made in Italy da questa deriva burocratica e ideologica".