Attraverso un comunicato stampa, il Ministero degli Interni fa sapere che il sottosegretario, Alfredo Mantovano, ieri, al congresso dei commercialisti a Napoli, ha commentato le gravi proteste e gli atti vandalici di Terzigno e Boscoreale.
«Non sono frutto dell'azione della cittadinanza, ma di gente che utilizza uno stato di grande disagio sociale per finalità al confine con l'eversione. Come è stato ricordato ieri dal Capo della polizia Manganelli - ha precisato il sottosegretario - non è immaginabile gestire una situazione così complessa affidandola soltanto alle forze dell'ordine perché è una questione che richiede un lavoro coordinato delle istituzioni territoriali e del Governo». Un'azione congiunta il cui obiettivo deve essere non solo la risoluzione dell'emergenza, ma il ripristino del regime ordinario, civile e regolato, che eviti il ricorso alla polizia.
«Il tema è quello della funzionalità dell'ordinario. E' giusto - ha proseguito Mantovano - pretendere l'intervento del Governo nelle emergenze, ma il nostro è un sistema che ripartisce ruoli, competenze e responsabilità e, dunque, è doveroso che le emergenze non si ripropongano a scadenze periodiche. Oggi, è necessario fare una valutazione celere di prospettiva per evitare che questo scempio continui».
Nel corso del suo intervento al convegno di Napoli, il sottosegretario Mantovano ha individuato nella figura del dottore commercialista un elemento di credibilità dello Stato. Un contributo di professionisti richiesto in modo esplicito dalla legge «che si manifesta anche nel completo riutilizzo dei patrimoni sequestrati». «Remunerare adeguatamente i professionisti cui è affidata la gestione dei beni confiscati alla criminalità è necessario, perché il professionista - ha concluso Mantovano - va compensato adeguatamente non solo per la professionalità che impiega nella gestione, ma anche per i rischi che corre in questo delicato compito».
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