(ASI) I cronisti d’assalto hanno abbandonato di corsa gli arenili non solo per i temporali, ma, soprattutto, per seguire l’appassionante giallo dell’estate. Ieri, la notizia ha occupato largo spaziosulle prime pagine di tutti i giornali. Si tratta delle “deduzioni” di Alessandro Sallusti, avanzate il giorno prima su Il Giornale con questo titolo: “Vogliono indagare Arianna Meloniper traffico di influenze”.
E si è scatenata la gazzarra, con complotti veri o presunti orchestrato dalla sinistra, stampa e magistratura.Per ora è solo un’ipotesi, ma a sollevare il caso è stato Matteo Renzi, leader di Iv, che, su X, ha chiesto conto di “una riunione a Palazzo Chigi, con oggetto le nomine Rai, cui avrebbe partecipato Arianna Meloni”, concludendo poi con il dire “non può essere la parentocrazia a guidare la Rai”. È stato provvidenziale l’intervento di Renzi, perché eravamo tutti con il fiato in sospeso aspettando le nominations alla Rai e alle Fs. E il fatto che possano essere influenzate dalla sorella della premier ha tolto il sonno a molti. Non a caso c’è stata la mobilitazione del partito di Renzi, con chiarimenti (e relative interrogazioni)sul ruolo di Arianna,chiesti anche da esponenti di primo piano,come Maria Elena Boschi e Raffaella Paita. Arianna Meloni, dal canto suo, però, aveva già detto, a beneficio di Renzi che, però, “continua a non capire”.“Non ho mai partecipato ad alcuna riunione che abbia avuto come oggetto nomine di governo”. Poteva finire qua, anzi non doveva nemmeno cominciare, perché è chiaro a tutti, senza bisogno dell’aiuto dell’intelligenza artificiale, che se Arianna vuole veramente favorire qualcuno nelle nomine alla Rai o alle Ferrovie dello Stato, o in qualsiasi altro posto, non ha alcun bisogno di partecipare alle riunioni della maggioranza e nemmeno al Consiglio dei Ministri, dove comanda sua sorella, i desiderata basta dirli a Giorgia. O no? C’è bisogno di andare a sostenere le nomine, ufficialmente, in una riunione di palazzo Chigi, correndo pure il rischio che qualcuno le dica: ma tu perché stai qui?Che c’entri?I cittadini vorrebbero che l’opposizione si occupasse di cose serie, che si opponesse, cosa che invece non fa, alle decisioni indecenti, come la flat tax per alcune categorie di contribuenti super privilegiate, peraltro in forte contrasto con la Costituzione o l’abrogazione del reato d’abuso d’ufficio (votata anche da Iv)per citarne solo due. Queste sono le cose che interessano i cittadini, poi alla Rai e alle Ferrovie è ovvio e scontato che vadano quelli che vogliono Meloni (Giorgia e/o Arianna), Matteo Salvini e Antonio Tajani. Noi vorremmo solo che ci vada qualcuno capace e onesto, cosa che, come si vede, succedemolto di rado.
Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia