/ASI) Alcuni giorni fa la Banca d’Italia ha pubblicato il bollettino dei dati dei conti pubblici di Giugno 2024. Il dato emblematico che sconfessa la narrazione nefasta del Governo Meloni è l’andamento del debito pubblico che, invece di diminuire, è aumentato di oltre 30 miliardi sfiorando la soglia psicologica di 3 mila miliardi di euro. Ma il governo non aveva detto che avrebbe prestato attenzione ai conti pubblici con una politica prudente e attenta?
La verità è purtroppo un’altra. È la politica austeritaria di tagli indiscriminati alla spesa pubblica (sanità, scuola, università e così via) e agli investimenti delle imprese ad aver causato la bassa crescita, stimata oggi dello zero virgola, e quindi l’aumento del debito pubblico,
Il Governo Meloni continua così a ripetere gli errori del passato, ossia siamo nuovamente entrati nella cosiddetta “trappola del debito” pubblico, che continuerà ancora a crescere, così come negli ultimi trent’anni.
Eppure la teoria economica ha dimostrato che quando si taglia in maniera indiscriminata la spesa pubblica, come ha fatto il governo nelle ultime leggi di bilancio, e gli investimenti a favore delle imprese, senza proporre alternative, questo è il risultato. I redditi delle famiglie e quindi i consumi si riducono, si contrae la crescita e di conseguenza il debito pubblico aumenta.
Per evitare gli errori del passato, serve un cambio di paradigma nella politica economica che metta al centro la crescita e la piena occupazione. Diciamo no alla politica austeritaria del Governo Meloni che favorisce le lobby finanziarie e la speculazione che banchettano con gli oltre 80 miliardi di interessi sul debito pubblico".
Così in una nota Mario Turco, vicepresidente M5S e Coordinatore del Comitato Economia, Lavoro e Imprese