(ASI) Trento – Il Sottosegretario alla Difesa, Sen. Isabella Rauti, ha partecipato oggi sul Monte Adamello alla cerimonia di consegna del cappello alpino ad oltre 150 giovani Volontari in Ferma Iniziale (VFI) dell’Esercito, che hanno completato il corso di 12 settimane curato dal Centro Addestramento Alpino.
L’evento si è svolto a quota 3000 nel contesto del 60° Pellegrinaggio, organizzato dall’Associazione Nazionale Alpini e dedicato quest’anno alle portatrici del Vioz e dell’Adamello.
“Qui, nella Prima Guerra Mondiale, le Truppe Alpine hanno scritto pagine gloriose di Storia. Tra il 1915 e il 1918 queste vette sono state il teatro di combattimenti e restano le testimoni di atti di valore e di sacrificio degli Alpini, compiuti ad oltre 3000 metri di altitudine nella cosiddetta ‘Guerra Bianca’, combattuta contro il nemico e contro le condizioni di vita estreme delle trincee in quota. L’Adamello non è solo una vetta ma lo scenario dell’eroismo delle Truppe Alpine ed un tempio di Storia”, così il Sottosegretario nel suo intervento.
“I giovani Alpini del corso 'Monte Marrone II' che salutiamo oggi sono stati addestrati con professionalità dal Centro Addestramento Alpino di Aosta, una delle Scuole militari di montagna più antiche al Mondo, che punta ad una formazione professionale con un approccio e tecniche innovative ma anche ad una formazione valoriale e spirituale per consolidare il senso di appartenenza ad un corpo di élite con una lunga storia e tradizione militare nonché un sistema di valori ideali e sociali”, ha proseguito Rauti.
“Oggi – ha concluso Rauti - rendiamo omaggio ai Caduti e alle portatrici del Vioz e dell’Adamello, una moltitudine di figure femminili eroiche che nella Prima Guerra Mondiale hanno dato il loro contribuito agli Alpini schierati in quota, trasportando a spalle dalle retrovie alle trincee viveri e materiali, rischiando la vita per la Patria. Donne che hanno condiviso la sorte delle portatrici carniche, rappresentate da Maria Plozner Mentil, decorata di Medaglia d’Oro al Valor Militare, colpita a morte da un cecchino nemico. Le ricordiamo tutte insieme, una moltitudine invisibile, umile e silenziosa di patriote animate dallo spirito di sacrificio. Donne che non sono passate alla storia ma che la Storia l’hanno fatta portando sulle loro spalle il peso di ogni gerla per rifornire i reparti dell’Esercito in prima linea”.
Per onorarne la memoria, il Sottosegretario Rauti si è fatta promotrice presso le autorità locali di un’iniziativa che porti alla realizzazione di un monumento cittadino commemorativo di tutte le portatrici del Vioz e dell’Adamello, da strappare al buco nero della Storia.