(ASI) È ' un controsenso che alle Olimpiadi di Parigi vengano discriminati gli atleti russi e bielorussi, costringendoli a rimanere a casa, mentre dall'altro si fa' portare la Torcia Olimpica ad appariscienti drag queen solo per dichiararsi "contro ogni discriminazione". La loro esclusione è una vergognosa discriminazione. Mi chiedo se il Presidente del Coni Malagò ritenga che tutto questo sia davvero coerente con lo spirito olimpico di fratellanza tra i popoli?
Oggi prendono il via i Giochi della XXXIII Olimpiade, che si terranno a Parigi fino all'11 agosto 2024. Gli atleti russi e bielorussi potranno partecipare senza bandiera e senza inno, e solamente in alcuni sport individuali. E' possibile che mentre lo sport promuova messaggi contro ogni discriminazione, esso stesso discrimini gli sportivi confondendoli con i loro governanti ? Non si capisce perché poi anche gli atleti bielorussi? Perché non abbiamo assunto lo stesso comportamento per gli atleti di altri Paesi quando hanno invaso - senza mandato Onu - la Libia e l'Iraq, provocando centinaia di migliaia di morti? Lo sport è contro le discriminazioni o foriero esso stesso di discriminazioni, seguendo standard di giudizio che sono utili alla politica?