(ASI) "Le parole per definire quello che è accaduto la scorsa notte a Rafah per volontà di Benjamin Netanyahu esistono e abbiamo il dovere di usarle.
Colpire un campo profughi è un atto disumano, è un atroce crimine di guerra. Tutti sanno cosa si trova in un campo profughi: ci sono civili, donne, tantissimi bambini. Vittime inermi deliberatamente condannate a morte. Tutto il mondo ha potuto vedere cosa è avvenuto a Rafah, immagini agghiaccianti. Un attacco vigliacco, sferrato in piena notte a due giorni dalle decisioni dell'Aja.
Chiedo: esiste al mondo un altro popolo che sia oggetto di una tale disumanizzazione? Se la stessa azione avesse colpito un qualunque altro luogo o popolo nel mondo che reazione avrebbe avuto la comunità internazionale? Quanto vale la vita di un bambino, di un civile palestinese? È tollerabile il massacro di 40 innocenti per l'eliminazione di (forse) due militanti di Hamas?
Sono domande scomode e dolorose, ma vanno poste. C'è una sorta di assuefazione, che porta ad alzare costantemente il livello di tolleranza rispetto a quanto sta continuando a succedere a Gaza.
Mi unisco alla forte condanna che il Partito Democratico ha espresso, con le parole di Elly Schlein. E auspico che la stessa, ferma condanna e la richiesta di un immediato cessate il fuoco, si levi unanimemente da tutta la politica italiana, dall'Unione europea e dalla comunità internazionale.
E' sempre più urgente il riconoscimento dello Stato di Palestina, è urgente fermare la follia di Netanyahu e pretendere il rispetto del diritto internazionale. Non possono esistere paesi al di sopra del diritto". Così in una nota Marwa Mahmoud, segreteria nazionale del PD.