(ASI) “La sfiga non c'entra niente. Servono politiche vere per i giovani, siamo stanchi di insulti e di chiacchiere”. E' la replica, in un comunicato, dei giovani della Cgil alle parole di oggi del vice ministro del Lavoro, Michel Martone.
(ASI) “La sfiga non c'entra niente. Servono politiche vere per i giovani, siamo stanchi di insulti e di chiacchiere”. E' la replica, in un comunicato, dei giovani della Cgil alle parole di oggi del vice ministro del Lavoro, Michel Martone.
“L'Italia ha uno dei tassi di dispersione scolastica tra i più alti d'Europa, con un dato medio che tocca quasi il 20% mentre i dati dicono che la predestinazione sociale dei giovani è altissima: successo nella formazione e nel lavoro dipende dalla famiglia di provenienza”, sostengono i giovani della Cgil sottolineando anche come il nostro Paese “sia anche quello con il più basso numero di laureati d'Europa e il nostro mercato del lavoro è ben lungi dall'occuparli tutti”.
Inoltre, proseguono, “grazie alle riforme degli ultimi governi, il numero di iscritti alla università italiane è calato per la prima volta dopo anni di crescita. In Italia ci sono tre milioni di giovani in età compresa tra 20 e 34 anni che hanno un livello di istruzione pari o inferiore a 8 anni di studi (al massimo la licenza media). Di questi la metà risulta occupato e 260 mila sono esplicitamente alla ricerca di lavoro, mentre oltre un milione appartiene alla categoria dei Neet”.
Di fronte a questi dati, osservano, “un governo così esperto e sobrio come quello che abbiamo ama definirsi, farebbe accuratamente bene a non tirare fuori il destino e la sfiga. Il nostro Paese ha disinvestito negli ultimi dieci anni sull'istruzione e sul diritto allo studio, si è rinunciato a qualsiasi politica per lo sviluppo in grado di creare buone prospettive occupazionali e scegliendo la strada del moltiplicarsi di tipologie contrattuali precarie e a basso costo”. Per contrastare la “sfiga” servono cinque cose: “intervenire subito sul sistema del diritto allo studio e garantendo a tutti il successo formativo; un piano nazionale per consentire agli under35 senza qualifica di raggiungerne una in tempi brevi; la riduzione delle tipologie contrattuali per combattere la precarietà; politiche di sviluppo che creino lavoro di qualità per i giovani; un sistema efficace di orientamento e servizi all'impiego”.
ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione