(ASI) ) Roma- ''La sentenza con cui il Tar del Lazio ha disposto che il segmento del giorno in cui possono essere eseguite le visite fiscali per i dipendenti pubblici (prima di sette ore) debba essere lo stesso applicato al settore privato (quattro ore) sana una evidente diseguaglianza, sulla quale Federcontribuenti era già intervenuta, rilevando una evidente disparità tra soggetti che sono uniti dal fatto di essere lavoratori''.
E' quanto si legge in una nota dell'associazione dei consumatori e contribuenti italiani.
''Sino ad oggi, il dipendente pubblico - ricorda Federcontribuenti - poteva essere sottoposto a controllo da parte del medico fiscale in un arco temporale di sette ore (in due fasce, antimeridiana e pomeridiana) che invece, per i lavoratori del privato, era di sole quattro ore. Un regime di controlli sul quale il Tar del Lazio ha rilevato una modalità ''decisamente più penalizzante per i dipendenti pubblici'', con una evidente presunzione di un profilo diverso. In questo modo violando la stessa Costituzione (l'art.3) che sancisce il principio di uguaglianza che, mai come nel caso dei lavoratori, deve essere rispettato''.
Al di là della mera questione di principio, ''la determinazione del Tribunale amministrativo regionale del Lazio restituisce al dipendente pubblico che, per motivi di salute, non può recarsi al lavoro (dandone tempestiva comunicazione all'ente di appartenenza) la stessa dignità e la medesima considerazione conquistate dal settore privato. Su questo punto Federcontribuenti - conclude la nota - è, da molti anni, schierata perché vengano fatte cadere le diseguaglianze che esistono tuttora tra settori o, addirittura, comparti del mondo del lavoro''.