(ASI) “Purtroppo, le dichiarazioni dell’Anpi, ispirate a un negazionismo offensivo verso la drammatica vicenda delle foibe che ha martirizzato migliaia di innocenti italiani, non mi sconcertano più.
La circolare dei prefetti non fa altro che attuare quanto previsto da una legge dello Stato italiano, che istituisce la giornata del Ricordo e dell’onore verso quegli italiani infoibati da Trieste all’Istria. Senza dimenticare che non più di qualche settimana fa il Senato all’unanimità, salvo due astenuti, ha approvato una legge che finanzia viaggi di studio alle foibe e in quei luoghi dove furono uccisi migliaia di italiani. Esiste, quindi, una coscienza civile e in Parlamento contro cui si schiera l’Anpi che assume posizioni insultanti ma anche fuori della storia. Si pone, perciò, in maniera pressante il problema di come questa organizzazione possa davvero rappresentare il lascito morale di quelli che partigiani lo furono per davvero. La realtà è che oggi l’Anpi non è altro che un’associazione dell’estrema sinistra, composta per lo più da giovani dei Centri sociali e da cattivi maestri che comunque partigiani non furono. Senza considerare che l’Anpi è riconosciuta come associazione d’arma ed in tale veste è finanziata dallo Stato, in particolare dal Ministero della Difesa, con fondi pubblici. Vanno tolti perché è inaccettabile che lo Stato finanzi e quindi legittimi chi fa apologia al negazionismo delle foibe ed apertamente dileggia i martiri italiani infoibati”.
Lo dichiara in una nota il senatore di Fratelli d’Italia, Roberto Menia.