De Nuccio, Presidente nazionale commercialisti: “Rappresenta una svolta che da tempo ritenevamo necessaria e che, quindi, salutiamo con favore. Ringraziamo le forze parlamentari che hanno sostenuto la norma, in particolare l’onorevole Marta Schifone che ne è stata la principale promotrice”
(ASI) Roma - “Lo stop all’automatica equiparazione degli ordini professionali alle amministrazioni pubbliche, grazie ad una disposizione inserita in sede di conversione del decreto legge 75/2023, è estremamente positivo e rappresenta una svolta che da tempo ritenevamo necessaria e che, quindi, salutiamo con favore”. Lo afferma il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio.
La norma appena introdotta prevede che agli ordini e collegi professionali, nonché ai relativi organismi nazionali, in quanto enti aventi natura associativa, in equilibrio economico e finanziario, si applichino le norme contenute nel D.Lgs. n. 165/2001, (T.U. pubblico impiego) diverse dai principi ivi previsti, solamente se espressamente previsto dalla legge.
“La novella – prosegue de Nuccio – superando l’automatica assimilazione degli ordini alle amministrazioni pubbliche va nella direzione di una riduzione degli adempimenti burocratici che, non di rado, sono parsi sproporzionati e ridondanti per il sistema ordinistico che non grava sulla finanza pubblica. E ciò è molto importante soprattutto per gli ordini di minori dimensioni”.
“Ringraziamo le forze parlamentari che hanno sostenuto la norma – conclude de Nuccio –, in particolare l’On.le Marta Schifone che ne è stata la principale promotrice”.