(ASI) “La celebrazione del 43° anniversario della strage alla stazione di Bologna, assente ingiustificata la premier Giorgia Meloni, quest'anno apre qualche barlume di speranza per la ricostruzione degli scenari in cui venne decisa. Gli avvocati dei familiari delle vittime vedono nella sentenza sui mandanti della strage dello scorso aprile un punto di partenza per giungere a una verità storica definitiva.
Ma Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D’Amato e Mario Tedeschi non agirono certo autonomamente, mentre emergono legami tra questo attentato e quelli del 1992-93. Gelli e Ortolani ricevettero 5 milioni di dollari per organizzare la strage, vogliamo sapere chi ha consegnato loro quel denaro”, così, in una nota, Sabrina Pignedoli, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, durante le celebrazioni per l'anniversario della strage.
“I depistaggi però continuano. Ad alimentare la pista palestinese, adesso è uscita quella ungherese, che addossa a un uomo di fiducia del terrorista venezuelano Carlos lo sciacallo la preparazione dell'attentato. Paolo Bolognesi, presidente dell'Associazione familiari delle vittime, ha detto giustamente: “Basta menate. È tempo di conseguire una verità storica su quanto accaduto”, conclude Pignedoli.
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