(ASI) "Se vogliamo veramente farlo decollare il progetto della macroregione, occorre che il Governo si impegni a promuovere una struttura agile e decisionale, che superi la logica individualista delle Regioni; una struttura operativa composta magari dagli stessi funzionari regionali".
Lo dichiara il senatore del Pd Giovanni Procacci, che aggiunge: "È necessario che si vada oltre i confini territoriali, che spesso sono la vera ragione che impedisce di spendere efficacemente i fondi strutturali che l'Europa ci propone. Occorre sin d'ora fare in modo che in quella programmazione 2014-2020 dei fondi - il percorso finale dell'istituzione termina nel 2014, ma in quella data la programmazione dei sei anni successivi è già fatta - ci siano delle premialità per le macroregioni in modo tale che vi si possa attingere agevolmente in futuro". Procacci ha poi aggiunto un'ultima considerazione: "L'asse delle infrastrutture tra il Baltico e l'Adriatico si ferma a Ravenna. E' inutile continuare a parlare del corridoio 8 e dell'Alta velocità. L'Europa guarda l'Italia come a un sottile molo nel Mediterraneo. Non finanzierà mai una seconda alta velocità a 100 chilometri di distanza dal corridoio 1". "Per questo - ha detto Procacci - dobbiamo chiedere gli assi di interscambio, ossia fare in modo che dall'Adriatico si possa andare velocemente sul corridoio 1, che è già operativo. L'Europa non ci darà mai un corridoio 8 con l'alta velocità". "È importante - ha aggiunto Procacci - prestare attenzione nei confronti dei porti del Sud dell'Italia. Anche la Calabria ne fa parte, essendo una Regione Ionica. I porti di Gioia Tauro, di Taranto e Bari fanno parte della strategia economica dell'Unione europea nel Mediterraneo. Si erano programmate le autostrade del mare e la Regione Adriatico-Ionica deve riprendere questo progetto". "Il Piano intermodale trasporti dell'Italia meridionale - ha concluso Procacci - deve unirsi alla progettualità della macroregione nell'interesse complessivo dell'Unione europea".